CIVITAVECCHIA – “Credo che un bene comune e una zona archeologica debbano essere preservate da ulteriori speculazioni”.
Questo è quanto affermato dall’esponente del Pd cittadino, Antonio Manunta, in riferimento alla Villa dell’imperatore Traiano, situata tra l’ex Scuola di guerra e via Terme di Traiano, dalle cui foto si evince quanto la costruzione fosse maestosa e quanto essa potrebbe, oggi, essere di grande interesse storico.
“Ho piacere di trasmettervele – prosegue Manunta, che ha inviato gli scatti alla nostra redazione – poiché sembra che ben pochi civitavecchiesi, giornalisti e politici compresi, abbiano reale conoscenza della situazione. Le foto confermano che la costruzione era imponente e comprendente gli elementi che caratterizzano il rango imperiale del luogo. Si possono vedere la base del peristilio, la probabile piscina, l’abside circolare e probabili ambienti termali, visto che si trovava a metà strada fra Terme e porto come descritto da Plinio il Giovane. Tali elementi sono evidenti, dall’alto e da vicino. In quei terreni sino al 1996 non esistevano costruzioni. Le foto attuali dimostrano, invece, che molte case son state costruite anche a ridosso della Villa di Traiano e altre se ne vorrebbero edificare intorno”.
In parole estremamente povere, si tratta di un altro tesoro di Civitavecchia la cui esistenza viene ignorata dalla maggior parte della popolazione e dalle varie classi dirigenti che si sono succedute, come i resti romani sotto Corso Marconi o sotto Piazza Vittorio Emanuele, o come quelli della Mattonara e della località Casaverde. Ebbene, Traiano fu l’imperatore che ingrandì, più di tutti gli altri, l’impero romano e la nostra città ne seppellisce ogni ricordo. E’ superfluo ricordare che l’antichità di Roma è un unicum nella storia mondiale, Civitavecchia ne possiede alcuni frammenti e non solo non li valorizza a livello turistico, ma cerca anche di farli passare del tutto inosservati, altrimenti qualcuno potrebbe cercare di lottare per far finire questa vergognosa speculazione edilizia che affigge da decenni la città.
Passino le situazioni in cui il danno è ormai irreparabile, nessuno dice di buttar giù le case dei cittadini, ma per la Villa di Traiano il discorso non vale: la zona è immersa nel verde circostante, abbandonata a sé stessa e con il cemento delle costruzioni sempre più vicino, troppo pericolosamente vicino. Nessun intervento per preservare e valorizzare reperti storici di valore, senza nessuna esagerazione, inestimabile.
“Credo che – conclude Manunta – bisognerebbe impedire ulteriori speculazioni ed informare gli organi interessati di ciò che in questi anni è avvenuto in barba a vincoli e buon senso, ed eventualmente predisporre una fruizione da parte di cittadinanza e circuito turistico”.