CIVITAVECCHIA – Riconversione del quarto gruppo di Tvs a biomasse. Stavolta non è il Sindaco Moscherini a proporlo ma la stessa Tirreno Power che, alla stregua dell’Enel, come dieci anni fa, lancia il suo ricatto occupazionale: senza riconversione si rischia la perdita di 60 posti di lavori a Torre Valdaliga Sud. Un film già visto, con risultati tristemente noti, ma al quale l’Amministrazione comunale ed il Primo cittadino sembrano aver già abboccato, come conferma quanto emerso stamattina nella seduta della Consulta permanente per il lavoro e l’occupazione, dove Tirreno Power ha lanciato la sua proposta. La quarta sezione della centrale andrebbe a sviluppare una potenza di 140 megawatt grazie alla combustione di scarti lignei provenienti dall’Australia e trasportati a Civitavecchia. Un’idea che Moscherini, evidentemente già informato dopo le dichiarazioni di ieri mattina, ha affermato di voler approfondire ma di cui, al di là del poco convincente spirito di ponderazione manifestato, sembra essere il primo convinto sponsor.
Anche se nella riunione di stamane della Consulta è piovuto il no secco e deciso della Cgil che a chiare note ha ribadito come “l’ambiente e la salute sono diritti fondamentali e indisponibili”. “Sosteniamo che il diritto ad un ambiente non inquinato e alla salute dei lavoratori e dei cittadini non sono negoziabili con una maggiore occupazione – ha spiegato a margine della riunione il segretario generale Cesare Caiazza – Una occupazione di qualità e perfino maggiore è possibile realizzarla in maniera diversa”. In che modo? “Perché non si utilizza il territorio di Civitavecchia per sperimentare e produrre energia con fonti davvero pulite e rinnovabili. Il film sottil –fotovoltaico molecolare che potrebbe soppiantare i pannelli solari si sta sperimentando in Sicilia. L’idrogeno a Fusina. Il Progetto Archiemede (cattura con specchi dei raggi solari) a Siracusa. Una sola di queste cose, portata a Civitavecchia, consentirebbe di realizzare più dei 500 posti di lavoro a termine annunciati per il cantiere dedicato alla riconversione a Biomasse del 4° gruppo e un incremento dell’occupazione diretta e stabile abbondantemente superiore alle decine di unità annunciate questa mattina da Tirreno Power”. E in questo senso la Cgil vuole sgombrare il campo dai dubbi: “I 62 esuberi dei quali si è parlato, in assenza di riattivazione del 4° gruppo, sono una chiacchiera priva di fondamento in quanto i lavoratori, oggi, con il gruppo chiuso, risultano tutti impiegati con turni e carichi di lavoro contrattati”. La CdLT CGIL di Civitavecchia rivolge dunque un appello a tutte le forze sociali e politiche del territorio “per promuovere, subito, una forte iniziativa di contrasto finalizzata a contrastare questa scellerata ipotesi”.