“E’ senza soddisfazione che oggi sono costretto a dire: “L’avevo previsto”. Per questo avevo chiesto le primarie che però non si sono volute fare: il Pd, oltre a creare automaticamente delle liste di proscrizione, ha preferito presentarsi agli elettori con un personaggio che non ha saputo tenere insieme la precedente amministrazione e l’ha portata al fallimento, ha spaccato il fronte del centrosinistra e si è imposto con protervia come unico, indiscutibile candidato. Il risultato è stato drammatico, il peggiore registrato in tutt’Italia, e arriva quindici giorni dopo l’altro brutto responso elettorale locale delle europee. Insomma, il Pd cresce ovunque con prepotenza, mentre a Civitavecchia viene battuto e travolto su tutti i fronti. Poco fa, il vicesegretario nazionale Serracchiani ha detto che il Pd ha perso “dove ha rappresentato il vecchio”. Qualcuno pensa che sbagli? E’ chiaro che la cocente sconfitta elettorale non può essere relegata unicamente a “grave fatto personale”, ma investe in pieno la politica del Pd locale.
La conseguenza più logica sarebbe che il segretario e la segreteria presentassero immediatamente le dimissioni e che la sezione venisse commissariata. C’è da avviare – con grande urgenza – una profonda riflessione all’interno del partito, chiarire perché tutte le voci di dissenso siano state isolate; c’è soprattutto da impostare una politica nuova, con personaggi nuovi, che sappia interpretare e dare risposte positive al messaggio di rinnovamento che è emerso chiarissimo da questa votazione. Inoltre va ricostruito il centrosinistra (solo unito può aspirare al successo) mandato in frantumi, come accaduto altre volte in passato, dalla solita protervia.
Debbo dire “L’avevo previsto” anche per quanto riguarda il risultato mio e del mio gruppo. L’11 per cento è un dato significativo che, nel concreto, ci dà una rappresentanza equivalente a quella di partiti o gruppi consolidati.”