CIVITAVECCHIA – “Civitavecchia ha perso la Concordia per lo scarso peso politico nello scacchiere nazionale”. Inizia così la nota stampa con cui il Segretario generale della Cgil Civitavecchia Roma Nord, Cesare Caiazza, commenta la decisione definitiva del Governo di smantellare a Genova il relitto affondato al Giglio.
“Su questo dato – afferma Caiazza – dobbiamo interrogarci tutti (partiti e forze sociali) provando, finalmente, a comprendere che – al di là delle fisiologiche divisioni che interessano schieramenti politici e le stesse organizzazioni sindacali – la drammaticità della condizione nella quale versa il territorio, soprattutto per quanto attiene al lavoro, impone un impegno unitario per il ‘bene comune’. Ora, per non perdere altre occasioni occorre provare a mettere in cantiere, da subito, alcune idee forti per lo sviluppo e per contrastare la progressiva recessione economica. Abbiamo recentemente, come confederazioni territoriali sindacali tutte, condiviso con il Sindaco di Civitavecchia l’utilità di una convocazione, in tempi brevi, del Tavolo Territoriale per il Lavoro nel quale chiamare i grandi attori economici e sociali del territorio e l’assessorato al Lavoro della Regione Lazio (che nell’iniziativa promossa da CGIL CISL UIL nel mese di febbraio aveva fornito piena disponibilità ed interesse a partecipare al confronto). Penso che il Tavolo vada convocato, davvero, al più presto e che lo stesso debba essere utilizzato per lavorare dando risposte immediate alla crisi, per rilanciare l’occupazione”.
Alcune cose, secondo il Segretario della Cgil, possono essere fatte da subito. “Candidare autorevolmente Civitavecchia, al di là della vicenda della Costa Concordia, come porto dedicato strutturalmente alla manutenzione e alla demolizioni delle navi Imporre ad ENEL e Tirreno Power investimenti per avviare su Civitavecchia la sperimentazione, la ricerca e la produzione di energia con fonti verdi e rinnovabili; sfruttando le favorevoli condizioni ambientali (sole, acqua e vento). Investimenti che potrebbero essere implementati, in ragione di pratiche connesse alla tutela dell’ambiente, da fondi europei da individuare e richiedere attraverso la Regione Lazio. Utilizzare fondi e investimenti per la bonifica immediata del sito Italcementi che rappresenta un fattore di intollerabile permanente rischio per la salute dei cittadini, in ragione della presenza di amianto. Evidente che, rispetto alla delicatezza e alla specializzazione che richiedono gli interventi di bonifica, bisognerebbe, da subito, per determinare ricadute occupazionali sul territorio, avviare corsi di formazione di ditte e maestranze locali, utilizzando lavoratori (a partire proprio da quelli dell’ex Italcementi) in mobilità e cassa integrazione, facendo leva sui fondi regionali dedicati. Avviare immediatamente, con il concorso dell’Autorità Portuale e degli Armatori, una scuola permanente per personale di bordo; definendo modalità di inserimento lavorativo. Affrontare il tema delle Municipalizzate (sul quale prosegue la trattativa sindacale) soprattutto in termini di implementazione dell’attività a partire da come, per mettere maggiormente in rete il Porto con il territorio, possono essere definiti servizi e relativi contratti di servizio che coinvolgano la stessa Autorità Portuale”.
“Ovviamente – conclude Caiazza – ogni azione non può prescindere dalla necessità di salvaguardare l’occupazione in essere e quindi dal fatto che occorre trovare soluzioni immediate e positive rispetto a grandi vertenze che interessano centinaia di lavoratori: Tirreno Power, Privilege, Elia Ambrosetti Servizi Integrati e altre. Purtroppo la condizione nella quale versa il territorio ci dice che bisogna agire in fretta, che non c’è tempo per aspettare”.