CIVITAVECCHIA – “Da contatti avuti col Consorzio genovese, aggiudicatario dell’operazione di smaltimento del relitto, si è verificata una grossa disponibilità ad effettuare una buona parte di tali operazioni a Civitavecchia” . Lo sostiene il gruppo consiliare del Partito democratico secondo cui ci sarebbe ancora margini di trattativa per portare la Costa Concordia nel porto cittadino.
“Premesso che Comune e Autorità Portuale, di comune accordo, hanno presentato, nel settembre 2013, al Presidente della Regione Lazio – affermano Pietro Tidei, Marco Piendibene, Rita Stella, Marco Di Gennaro e Mirko Mecozzi – il progetto che qualificava il porto di Civitavecchia, idoneo allo smaltimento del relitto, ci preme segnalare innanzitutto tre punti inoppugnabili: Costa Crociere non ha mai voluto che la Concordia fosse smaltita a Civitavecchia, forse per motivi d’immagine. L’Autorità Portuale, da quella data del settembre 2013, nulla ha fatto per sostenere e promuovere il progetto Civitavecchia. L’offerta presentata dal raggruppamento Castalia (che prevedeva l’utilizzo del porto di Civitavecchia) prevedeva un costo doppio rispetto a quello del Consorzio Genova sebbene i costi per il trasferimento del relitto a Civitavecchia fossero 5 volte più bassi rispetto a quelli per Genova. Dalla caduta dell’Amministrazione Tidei (novembre 2013) nulla è stato fatto per sostenere il progetto Civitavecchiatavecchia, prima dal Commissario Santoriello poi dalla nuova Amministrazione. Anzi, il Movimento Cinque Stelle nei suoi interventi in Parlamento, ha sempre dichiarato la propria contrarietà al progetto Civitavecchia”.
“Ora – proseguono – secondo noi, è arrivato il momento di riunire tutte le forze cittadine con lo scopo di alimentare le tenui speranze che ci fanno ancora ritenere che non tutto sia perduto. Nella scelta di Genova si percepisce chiaramente come gli aspetti ambientali del progetto, contrariamente a quanto accaduto, dal naufragio fino ad oggi, siano passate in secondo piano, assecondando in tutto e per tutto i desiderata di Costa. Come spiegare altrimenti la scelta di un porto che richiede 5 giorni per il trasferimento del relitto (con il suo carico inquinante valutato da Arpa Toscana in circa 250.000 mc, alla velocità prevista di 1,5 nodi, attraversando il Santuario dei cetacei (come denunciato da tutte le associazioni ambientalistiche nazionali e internazionali). Che il progetto Genova sia rischioso lo dimostra anche il fatto che il premio richiesto dalle assicurazioni per garantire il trasferimento a Genova sia di 150 milioni di € contro i 50 € per il trasferimento a Civitavecchia: il rischio è tre volte più alto”.
“Autorità Portuale e Comune di Civitavecchia – concludono – chiedano con urgenza un incontro con la Regione, affinché si faccia promotrice di un’energica azione verso il Governo affinché la sicurezza ambientale sia messa sopra di tutto e affinché si sviluppi l’indispensabile sinergia per il trasferimento e lo smaltimento del relitto nel ‘porto idoneo più vicino’ come richiesto più volte dai governi succedutisi, dal Commissario straordinario e dalla Commissione Via”.