CIVITAVECCHIA – Svanisce ancora il sogno di vedere la Snc Civitavecchia in serie A1. In questo momento di palese delusione di tutti gli appassionati di pallanuoto, i dirigenti e tecnici non si mettono per nulla in discussione e parlano già su come inventare una nuova fisionomia da dare al prossimo anno. Noi, amareggiati, ci interroghiamo sulle responsabilità gestionali e tecniche che hanno portato, ancora una volta e da 15 anni ormai, la pallanuoto di Civitavecchia a guardare con nostalgia e a sognare quel posto che la storica Snc ha sempre occupato. Calza a pennello ieri come oggi l’articolo del 13 luglio de “Il Tempo” dell’anno scorso, di una delle maggiori firme del giornalismo nazionale che intitolava “Pallanuoto Civitavecchia: un’altra stagione fallimentare!” dove con una analisi implacabile e premonitrice dice tutto e continuava “Chi vince scrive la storia, gli altri possono solo leggerla. Civitavecchia fallisce l’assalto all’A1, nonostante l’ennesima stagione improfumata di proclami. Vince chi investe, come la Canottieri Napoli, società storica, che ha preferito dieci anni di anonimato pur di costruire fondando la sua crescita sui giovani. L’esatto contrario di Civitavecchia, cui non sono bastati sponsor importanti. Da oltre dieci anni non c’è una giovanile in finale scudetto, quelle giovanili che pure un tempo erano il fiore all’occhiello della società”. Noi aggiungiamo che anche quest’anno è prevalsa la linea verde del Vis Nova, che due anni fa, quella del Camogli ci condannò sul campo alla retrocessione da quell’A1 comprata (mai accaduto nella storia della società). Che, anche quest’anno, nessuna squadra giovanile è andata oltre la fase regionale. Che sarebbe auspicabile dare seguito alle evidenti responsabilità politiche e tecniche senza trovare l’alibi di turno che non siano gli arbitri, gli impianti o i giocatori che sempre hanno onorato il loro impegno verso i colori rossocelesti.
E poi il giornalista, da attento conoscitore, aggiungeva: “Ma il fallimento è totale, senza più giovani, senza guide e senza un vero progetto, via le voci fuori dal coro con tanti messi alla porta. Forse è il caso che più di qualcuno si interroghi e se possibile si faccia da parte”.
Guardando all’attuale momento storico di grandi cambiamenti, dai partiti, dai presidenti del consiglio, dal Papa e non ultimo, nel calcio, le dimissioni immediate dell’allenatore della nazionale di calcio (Prandelli) e del Presidente della FGCI, constatiamo che soltanto nella SNC nessuno cambia da decenni nonostante la evidente situazione di difficoltà. Si spera anche che finalmente la stampa voglia fare una vera analisi sentendo, non solo i soliti che ingolfano le pagine dei giornali, ma anche altri addetti ai lavori, magari pure più titolati. (a Civitavecchia ce ne sono a decine).
Adesso si potrà minimizzare, far finta di niente, ripresentare lo stesso organico, magari parlare anche di futuro. Alla guida si persevererà sempre con gli stessi responsabili, ma rimane il fatto che specialmente nello sport, dove gli interessi sono diversi, di solito per primi saltano i tecnici e i dirigenti responsabili. Nel segno del cambiamento e dell’etica sportiva ci si aspetta qualcosa di importante. Ed è quello che ci auguriamo e per il bene della pallanuoto.
Marcello Del Duca e Daniele Lisi