A spasso per la Viterbo Medievale con Ludika 1243

VITERBO – Orgoglio medievale è il titolo della nuova passeggiata/racconto allestita da Antonello Ricci in collaborazione con Tesori d’Etruria – Viterbo Sotterranea. Con la partecipazione di Pietro Benedetti e Olindo Cicchetti. E le percussioni di Roberto Pecci. Un’imperdibile racconto itinerante che si snoderà per strade vicoli piazze del centro romanico della città.
Quota di partecipazione euro 10. Anche per questa nuova iniziativa si consiglia la prenotazione allo 0761.220851.
L’appuntamento è per venerdì 11 luglio alle 21.30 presso il ponte di Paradosso. La passeggiata si concluderà con una degustazione di prodotti tipici nei locali di Viterbo Sotterranea (piazza della Morte). L’iniziativa si svolgerà nell’ambito del programma di Ludika 2014.
Alla ricerca di rare quanto preziose notizie su certe antiche carte da gioco, inciampando nelle splendide cronache del medioevo viterbese, il grande Giampaolo Dossena si chiedeva se sia “giusto, in una storia, sia pur confidenziale, della cosiddetta letteratura italiana, dedicare mezza riga ai cronisti viterbesi del Quattrocento. Credo si possa rispondere di no. Ciascuno di noi può fare letture particolari, a seconda dei luoghi in cui gli è capitato di nascere e in cui ha scelto di vivere: se è giusto che ciascuno abbia la propria prospettiva, mi sembra che solo in prospettiva viterbese sia giusto leggere i cronisti viterbesi del Quattrocento.”
E però – con raffinata ineffabilità da letterato navigato – proprio mentre sosteneva che non fosse giusto parlarne, egli finiva per parlarne lo stesso, dedicando ai nostri cronisti ben più più di quella mezza riga: cioè maliziosamente solleticando nel suo lettore (anche in quello non viterbese) la curiosità di andarsele a leggere, quelle cronache, nella bellezza rustica e solenne di quel loro volgare da basso medioevo. Tornando così a rinovellare tutto ciò che noi pronipoti smemorati di quegli umili eroici antenati abbiamo invece finito per dimenticare: l’orgoglio identitario di una comunità al suo apogeo, le sue leggende e le sue storie, dall’innalzamento del primo tratto di mura urbiche (da porta Fiorita al Corso) alla feroce distruzione, come novella Cartagine, di una scomoda confinante (la ben più antica e illustre Ferento), la strenua resistenza agli eserciti e alle macchine da assedio di Federico II.