TARQUINIA – La delibera di Giunta del comune di Tarquinia parla chiaro, il 25 Agosto del 2015 gli assessori e il sindaco di Tarquinia si arrabbiano e si infuriano con SAT e deliberano una bella lettera di diffida a SAT per realizzare il ponte sul Fiume Mignone che manca e le relative complanari, senza oneri di spese, affida la difesa del comune di Tarquinia all’avvocato di turno, tutto trasparente, leggibile sull’albo online del sito web del comune di Tarquinia.
Peccato che siano ormai patrimonio di tutti le sue innumerevoli figuracce sul tema dell’autostrada, un’opera che il Sindaco ha sempre presentato come un dono per la città, non curante delle gravi criticità che emergevano dal progetto, evidentemente mai osservato attentamente.
Nella diffida si prendono le distanze da SAT, ma a credergli non rimane nessuno, almeno tra gli abitanti del comune di Tarquinia che hanno passato l’infermo in tre anni di cantiere, non trovando mai quei motivi di gioia del Sindaco nell’accogliere un’infrastruttura che di fatto tagliava in due il paese e lo lasciava senza viabilità locale.
Si è svegliato! Come il marchese del Grillo? Non si è svegliato, ha soltanto imparato ad usare e sempre in maniera più raffinata la comunicazione sui media.
L’estate del 2015 è passata tra un cambio di viabilità e l’altra, lavori in corso e camion polverosi dappertutto, padroni di strade e di viabilità locale letteralmente bloccata per il passaggio e le numerose lavorazioni delle ditte incaricate da SAT.
Tarquinia è ancora un cantiere, polvere e strade massacrate ovunque, pericolose al punto che sui social network si segnalano continuamente tratti con tombini scoperti e strade pericolose, per evitare sciagure che sembrano sempre di più veri e propri attentati alla sicurezza stradale dei residenti e poveri utenti della ex SS Aurelia.
Tarquinia non ha più una viabilità ma strade che servono a sat per fare l’autostrada e tutti gli assessori stanno zitti sui problemi che riguardano la viabilità resa insicura dai lavori dell’autostrada, ma firmano tranquillamente l’incarico all’avvocato per chiedere perentoriamente il ponte alla Farnesiana. Facile no? Si scrive un comunicato per la stampa e il gioco è fatto e la coscienza è a posto. Ma i conti non tornano e i cittadini si ricordano bene quando Mazzola urlava ai residenti della Farnesiana che era tutto a posto e che il ponte era fatto, solo perché lo disegnava col suo pennarello rosso sul progetto definitivo dal quale invece era assente! Bugie prima e bugie dopo?
Il Ministero delle infrastrutture e la SAT continuano a lavorare tranquilli, senza paura dopotutto non hanno mai ricevuto una precisa prescrizione del cipe che li obbliga a fare immediatamente il ponte e le complanari, non esiste un diritto, perché il Sindaco di Tarquinia non ha mai preteso che si inserisse come richiesta perentoria nella conferenza dei servizi del 27 Luglio del 2010, 5 anni fa.
La decisione di diffidare la Sat oggi, per altro comunicata solo al giornale locale è la prova che Mazzola è diventato bravissimo a raccontare una cosa e di fatto farne un’altra!
Ricevendo la diffida la Sat è ufficialmente avvertita che, se non mettesse in pratica determinate azioni o praticasse azioni illegittime o indesiderate, il Comune si rivolgerà all’autorità competente. Una vera barzelletta se si conosce lo stato attuale dell’iter approvativo della variante contenente il ponte, solo recentemente stralciata nel lotto 6A, ancora in attesa di approvazione, avvenuta la quale dovrà essere messa a gara per l’affidamento dei lavori (tempi quantificati dal Ministero intorno agli otto mesi) e poi realizzata.
Ci auguriamo sinceramente che il Sindaco sia a conoscenza dei fatti, nel qual caso la diffida si rivela per quello che è: un inutile tentativo, ora che si avvicina il termine dei lavori e la chiusura degli ultimi accessi, di far vedere che si sta facendo qualcosa.
Per la Sat invece questa diffida sarà carta straccia, visto che la società ha un progetto esecutivo approvato senza il ponte e le altre complanari e non è obbligata a fare proprio un bel niente, ad oggi non potrebbe neanche volendolo, se non imposto e autorizzato dal Ministero delle Infrastrutture.
Invece di agire in senso amministrativo, trasparente ed efficace come invece avrebbe dovuto fare nel 2010, si accontenta di rabbonire il lettore poco informato, cercando di convincerlo del fatto che il Sindaco sta facendo tanto per la viabilità locale.
In merito ai presunti “contributi specifici in merito ai necessari lavori di ampliamento, sistemazione e messa in sicurezza degli attraversamenti esistenti dell’infrastruttura, proporzionati alla nuova viabilità ed ai nuovi flussi di traffico”, basta ricordare il fatto che, per quanto riguarda il percorso obbligato che dovranno fare i residenti della Farnesiana e di Pantano in assenza del ponte, non è prevista da progetto alcuna ‘riqualificazione’ delle strade, attualmente dissestate, necessarie a raggiungere la Strada Litoranea (la Strada Sant’Agostino, la Provinciale Valle del Mignone). Anche su questo ormai non c’è che da provare a chiedere e sperare che Sat conceda.
La verità è che solo una cosa ha smosso le acque e le ha rese insicure per Mazzola, l’agire dei cittadini che non si sono mai bevuti i suoi disegni e hanno fatto tutto quello che non ha fatto lui in 5 anni, hanno difeso il territorio con tutti i mezzi possibili, hanno manifestato, raccolto firme, firmato esposti e ricorsi che finalmente hanno aperto gli occhi a tutti, hanno raccontano una storia di gravi omissioni da parte degli enti preposti che hanno autorizzato un progetto di un’autostrada cancellando il diritto alla mobilità dei residenti e degli utenti di quella cara SS Aurelia, ormai seppellita da un’inutile autostrada che finisce a Tarquinia per mancanza di fondi, ma che non ha risparmiato nessun sacrificio ai tarquiniesi.
Pagheremo il pedaggio, ma il Sindaco pagherà per averci lasciato senza un ponte e complanari?
Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia