PROSEGUONO I PREPARATIVI PER LA II EDIZIONE DEL MASTER IN TURISMO CULTURALE ED ENOGASTRONOMICO DI CUI LA STRADA DEL VINO E DEI PRODOTTI TIPICI DELLE TERRE ETRUSCO ROMANEÈ LA “COMMITTENTE DEL PROJECT WORK”.
Il Programma del master che avrà inizio il prossimo 28 gennaio ed è organizzato dal Centro Studi del CTS di Roma, prevede oltre la parte teorica, il soggiorno dei corsisti sul territorio della “Strada” per scoprire criticità e punti di forza. Obiettivo? Sviluppare un piano di marketing e comunicazione per rilanciare il turismo in questa splendida parte della regione.
Così la scorsa settimana ho avuto l’opportunità di conoscere gli iscritti e presentarmi. I ragazzi,che provengono da varie parti d’Italia,hanno subito mostrato entusiasmo e voglia di conoscere le bellezze e le risorse che arricchiscono l’intero comprensorio.
Un po’ complesso è stato invece spiegare loro il concetto e l’obiettivo di una “Strada del Vino”. Mi sono perciò resa conto che non è così facile far capire le finalità di questi organismi, purtroppo poco conosciuti, ma che rappresentano un modello organizzativo privilegiato per gestire lo sviluppo di un territorio protagonista dell’offerta turistica.
Si tratta in particolare di turismo enogastronomico. Un tipo di turismo che potremmo definire minoritario e tematico, di short break e di prossimità, meno rubricato nell’immaginario come consumo superfluo e quindi più vissuto – appena possibile – come comportamento di piccola evasione, compensativo dei traumi e delle ansie da bassa congiuntura.
Si parte naturalmente dai prodotti agroalimentari tradizionali e tipici, nel nostro caso dal vino. I prodotti,soprattutto perché italiani, hanno una valenza che va oltre il loro valore materiale. Stiamo parlando di valore sociologico. Pensiamo infatti a tutte le azioni di difesa che il nostro paese deve mettere in atto per tutelare i casi di falsificazione. Essi infatti rappresentano il nostro modo di vivere, la nostra identificazione nazionale. E’ quindi il loro legame con il territorio che rende irriproducibili i nostri giacimenti enogastronomici. Dal concetto di irriproducibilità è nata negli anni ’90 l’idea degli itinerari di turismo enogastronomico definiti “strade dei vini” o più in generale “strade dei vini e dei sapori”.
In questa maniera il vino o comunque i sapori diventano prodotti unici che si possono trovare solo in un quel determinato territorio. Quel particolare vino o in più in generale quel particolare sapore è irriproducibile, perché le caratteristiche di quel territorio che siano il clima, la natura del suolo, la storia e la tradizione, non sono le stesse di altri territori.
Sullo stesso territorio oltre i prodotti enogastronomici si possono trovare anche ricchezze culturali costituite da tesori artistici, ambienti e paesaggi tutelati, aree archeologiche o riserve naturali. Questo insieme di valori diventa l’identità di quel determinato territorio e le Strade del vino o comunque dei sapori diventano una rete di culture, di interessi e di volontà.
Ecco perché insieme ai Produttori delle aziende vitivinicole di Cerveteri, Fiumicino e Tolfa ho voluto fortemente costituire una Strada del Vino e dei Prodotti tipici che abbiamo chiamato delle “Terre Etrusco Romane” per rafforzare il legame con le nostre radici e per valorizzare ancora di più il nostro patrimonio, proponendo una offerta turistica integrata.
Tanto abbiamo fatto dalla nostra costituzione, avvenuta solo da pochi anni e tanto ancora faremo, ma di questo vi parlerò le prossime volte.