A 16 anni dalla vittoria del computer dell’IBM Deep Blue sul campione di scacchi Gary Kasparov, l’intelligenza artificiale ha superato le capacità umane anche nel gioco di strategia Go, molto più complesso da modellizzare. Il risultato è stato ottenuto con AlphaGo, un programma basato sul paradigma delle reti neurali, e lascia ben sperare che l’intelligenza artificiale possa risolvere importanti problemi anche in altri campi
Un programma per computer può sconfiggere un giocatore umano professionista nel classico gioco di strategia Go: lo dimostra un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Nature” da David Silver, ricercatore di Google DeepMind, l’azienda britannica di intelligenza artificiale recentemente acquisita da Google, e colleghi della stessa società e del colosso californiano.
Il risultato lascia ben sperare per la soluzione di problemi che finora sono rimasti apparentemente fuori portata in molti campi: dimostra infatti che l’intelligenza artificiale può raggiungere livelli di prestazioni simili a quelle umane nei giochi di scacchiera, da sempre un obiettivo prioritario per i programmatori di computer. Il primo risultato importante in questo senso fu conseguito nel 1996 con la vittoria del computer dell’IBM Deep Blue sul campione russo di scacchi Gary Kasparov.
Nel caso del Go, un gioco nato nell’antica Cina, in cui due giocatori collocano alternativamente pezzi bianchi e neri su una griglia quadrata con lo scopo di occupare il territorio dell’avversario alla fine del gioco, la difficoltà per i computer è decisamente maggiore rispetto agli scacchi a causa del numero elevato di pezzi sulla scacchiera, delle loro posizioni e delle possibili mosse.