I ricercatori del Politecnico di Losanna (EPFL) studiando i “nei” della bucce di banana hanno sviluppato un nuovo strumento diagnostico per il cancro della pelle. “Questi frutti – osserva Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’ – maturando, si coprono di macchie nere a causa di un enzima, la tirosinasi, che ha anche un ruolo nella formazione dei melanomi. Effettuando degli esperimenti prima su delle banane mature poi su dei tessuti tumorali è stato sviluppato un miniscanner che permette di misurare la reattività dell’enzima e la sua omogeneità. Lo strumento permette di identificare con precisione lo stadio del tumore evitando in questo modo tecniche di diagnosi più invasive, come la biopsia. Allo stadio 1 l’enzima è poco presente, al 2 (quando, se il cancro è individuato, la possibilità di guarigione è di circa il 60%) si trova in grandi quantità ed è distribuito omogeneamente. Al terzo stadio la distribuzione è eterogenea”
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