CIVITAVECCHIA – Per il primo maggio, l’auspicio è che tutti i centri commerciali, gli esercizi commerciali, chiudano, nel rispetto di una festività importante da un punto di vista storico e sociale.
Dopo il disastro delle liberalizzazioni ad oltranza, non si è prodotto maggiore lavoro; i consumi sono calati ed è aumentata la crisi nel retail.
Le periferie della nostra città, si sono svuotate, sono spariti negozi, tutto a scapito della comunità.
Non si comprende poi perché solo il commercio debba essere reputato servizio essenziale; banche servizi pubblici e altro debbano giustamente riposare e invece commercianti e lavoratori del commercio
Non possano festeggiare date importanti per la festa del paese.
Le scelte delle imprese distributive siano improntate al buon senso: forse sarebbe necessario rivedere la modifica della legge Monti sulla liberalizzazione degli orari e delle aperture commerciali che non ha aiutato la crescita economica, ha creato dumping tra piccoli e grande distribuzione, svuotato i centri storici.
Tullio Nunzi – Associazione Meno poltrone più panchine