LADISPOLI – “Ma la giunta Grando da che parte sta?”. Se lo chiede il Movimento Cinque Stelle Ladispoli in merito ai Piani Integrati, su cui continua a infuriare la polemica dopo l’approvazione dell’ultima delibera in Consiglio comunale con la quale sono stati annullati alcuni degli stessi programmi integrati.
“Questa delibera – spiegano dal Movimento – annulla delle vere e proprie speculazioni edilizie che però a loro tempo erano state volute e votate dal vecchio consiglio comunale, con tanto di voto favorevole proprio dell’allora consigliere Grando. Una delibera, della cui approvazione siamo soddisfatti, che sorvola però completamente su due importanti questioni: Piazza Grade e Punta di Palo. Il programma integrato Piazza Grande, che ormai volge tristemente a realizzazione, è un fallimento della società civile ed una breccia per tanti disagi che cadranno sulle spalle dei cittadini. Il Sindaco Grando insiste nel proclamare che questa colata di cemento nel cuore della città porterà grandi benefici; ma possiamo già notare le prime incongruenze. Prima si parlava di realizzare una piscina, ora trasformata in un palazzetto dello sport, che domani potrebbe diventare un’altra cosa ancora. Ci viene doveroso informare i cittadini che, allo stato attuale delle cose, la Regione Lazio, l’ente che può approvare variazioni del progetto originario, non ha ancora ricevuto nulla di tutte queste varianti, né, quindi, si è potuta esprimere sulla possibilità di cambiare il progetto in corso; ci chiediamo il perché di ciò e soprattutto, visto che i lavori proseguono spediti, cosa succederà se la Regione Lazio dovesse rifiutare tali varianti?”
“Altro programma allarmante – proseguono i pentastellati – è quello che prevede la nascita di una nuova zona residenziale a Punta di Palo. Durante la commissione urbanistica dello scorso 26 aprile, a domanda diretta da parte del Consigliere 5 Stelle Antonio Pizzuti Piccoli, sulla posizione dell’amministrazione Grando, la risposta del Sindaco è stata deludente e ambigua, un sostanziale ‘né a favore né contro’. Risposta forse dovuta alla sorpresa per una domanda così diretta o forse perché non c’è stato il tempo chiedere consultazioni e suggerimenti. Ricordiamo che questa di Punta di Palo è una questione molto importante per la città; praticamente unanime la valutazione degli esperti e tecnici interpellati: se si dovesse costruire nell’area di Punta di Palo il primo effetto sarebbe la morte del Bosco di Palo (uno dei pochissimi fiori all’occhiello di Ladispoli). Come M5S abbiamo richiesto ufficialmente al Presidente della commissione urbanistica di convocare una riunione urgente della commissione sul tema Punta di Palo. In conclusione – chiudono dal Movimento – il Sindaco e la sua maggioranza esprimono una contrarietà al cemento ad intermittenza, dichiarandosi oggi paladini dell’ambiente (a parole) e domani sostenitori di quei poteri forti che, da sempre, mirano ai propri interessi mascherandoli da interventi per il bene della collettività”.
Non si fa attendere la replica del Sindaco Alessandro Grando: “Possibile che il Movimento 5 Stelle di Ladispoli non abbia ancora capito che su quell’area insistono due pianificazioni urbanistiche distinte e separate? Possibile che non abbiano ancora capito che una procedura è quella di un Piano di Lottizzazione approvato nel 2002 e trasformato con la legge regionale 21/09 (cosiddetto Piano Casa), il cui procedimento è stato completato nella scorsa consiliatura con tanto di permessi di costruire rilasciati e che l’altra procedura sia un Programma Integrato di Intervento adottato nel 2010? Eppure nella commissione urbanistica dello scorso 26 aprile avevo spiegato a tutti i membri della commissione, compreso il consigliere comunale pentastellato Pizzuti Piccoli, lo stato l’iter di quelle procedure urbanistiche”.
“Per quanto riguarda la richiesta di convocazione di una commissione consiliare su Punta di Palo – prosegue il Sindaco – mi duole far presente al gruppo dei 5 Stelle che in base all’art. 41 del Regolamento del Consiglio Comunale le convocazioni delle commissioni possono essere richieste da almeno un terzo dei consiglieri. Quindi, se vogliono chiedere al Presidente di convocare una seduta, dovranno chiedere ai membri dello schieramento di centro sinistra di farsi aiutare”.