“No all’ampliamento dell’Ospedale Bambin Gesù”

FIUMICINO – No all’ampliamento dell’Ospedale Bambin Gesù. E’ quanto chiedono il FAI Regionale, Italia Nostra Lazio, LIPU Lazio e WWF Litorale Lazio preoccupate per l’impatto ambientale dell’opera su un territorio di pregio ambientale, ricordando anche il megaparcheggio realizzato circa a meno di 300 metri dalla linea di battigia, circa dieci anni fa, e collocato sui importanti resti di una villa romana di età imperiale.

“Non mettiamo in dubbio che l’ospedale svolga una funzione irrinunciabile per il suo ruolo di presidio medico pediatrico prezioso per il territorio – affermano le quattro associazioni in una nota congiunta a firma dei rispettivi presidenti regionali Valeria Grilli, Ebe Giacometti, Giancarlo Polinori e Franca Maragoni – Ma sarebbe proficuo per l’ambiente e per i pazienti inserire il potenziamento della struttura in ambito urbano, in una situazione di buon collegamento attraverso la mobilità pubblica, al di fuori di aree protette. L’ospedale è stato realizzato in un contesto certamente insolito, appare come una cattedrale nel deserto, sicuramente scomodo per gli ammalati e per le loro famiglie, infatti la stazione di Palidoro è distante circa 4 km e per chi arriva con i mezzi pubblici ci sono attese infinite”.

Il progetto prevede infatti ben sei livelli fuori terra e due volumi costruttivi, “in contrasto con il paesaggio circostante e con la vocazione dell’area che è parte pregiata della Riserva Naturale Statale Litorale Romano”.

“L’intervento previsto – proseguono le associazioni ambientaliste – per alcuni tratti è a meno di 300 metri dalla linea di battigia. Interessa un’area attigua a quella dove circa 10 anni orsono, ad opera del parcheggio su due piani in cemento, è stato consumato 1 ettaro e mezzo di superfice in un’area a meno di 300 metri dalla battigia”.

Le Associazioni firmatarie esprimono la loro assoluta contrarietà a tale intervento per i seguenti motivi: “è previsto all’interno dell’area protetta Riserva Naturale Statale Litorale Romano (D.M 29 marzo 1996); è in contrasto con la norme di tutela del paesaggio: Art. n. 9 della Costituzione Italiana; è in contrasto con Legge Galasso n. 431 del1985, con la Direttiva Europea per la difesa del paesaggio del 2000, con il testo unico sui beni culturali ed ambientali Dg.L. 42 del 2004”.

A sostegno della loro posizione riportano poi le indicazioni del Piano di gestione della Riserva: “… Salvaguardia dello stato di litorale prevalentemente selvaggio e incontaminato con ampi tratti di connessione tra riva del mare – dune e paesaggio agrario, riqualificazione e miglioramento della fruizione della spiaggia in connessione con la Torre di Palidoro (Vedi alla voce ‘Oasi della Torre e delle Dune di Palidoro’), rinaturalizzazione mediante demolizione delle strutture non congrue con l’area 1 di Riserva. Esclusione assoluta di progetti di occupazione anche temporanea o stagionale con nuove strutture e/o attività commerciali di qualunque tipo. Regolamentazione severa fino al divieto assoluto delle attività sportive che possono produrre impatto negativo sull’avifauna e sugli equilibri naturali del sistema spiaggia/duna“.

“Ci auguriamo per il bene dell’ambiente e per la sostenibilità delle opere – concludono – che il progetto venga rivisto e quindi localizzato in area urbana inserita nella rete della mobilità sostenibile e ovviamente non in area di forte pregio naturalistico, in cui deve rimanere ferma l’impossibilità di costruire”.