Il pensiero della morte ci crea così tanta sofferenza che ignoriamo totalmente il giorno in cui potrebbe verificarsi illudendoci di essere immortali. Eppure così come vi è certezza della vita, vi è anche certezza della morte. Evento che ci accomuna tutti e di fronte al quale non esistono alternative. Siamo così paralizzati dalla paura che non riusciamo a prendere in considerazione un punto di vista diverso sull’argomento benché la morte, come la vita e l’amore siano stati il frutto di ispirazione di poeti, scrittori, filosofi e artisti. Ma se solo provassimo a sentire il profondo legame che esiste tra nascita e morte, a considerarli non due eventi totalmente opposti di inizio e fine, ma elementi fondamentali di un unico viaggio che da valore alla nostra vita allora, potremmo vivere ogni singolo istante in totale libertà emotiva. Quante volte l’illusione di essere immortali ci ha impedito di dire “ti voglio bene” “mi manchi” o “mi mancherai”, di ridere o piangere pensando sempre che ci sarà la possibilità di farlo un domani. Viviamo gli ultimi giorni di vita di persone a noi care nella disperazione più totale, devastati dal dolore.
Per quanto tutto questo sia normale, dimentichiamo purtroppo di fare tesoro di quei pochi momenti, di viverli, di infarcirli di confidenze e sentimenti con l’altra persona, di rispettare il suo o il nostro diritto alla vita fino all’ultima emozione, all’ultimo respiro, di sentire la sua voce e ascoltare le sue parole. Perché la morte è soprattutto questo, un viaggio che possiamo condividere.
Roberta Piroli
La morte è la curva della strada (Ferdinando Pessoa)
La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
esistere come io esisto.
La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s’è smarrito.
Tutto è verità e passaggio.