CIVITAVECCHIA – Oggi 969 decessi, è il dato nazionale. E’ uno schianto per l’Italia. Il giorno peggiore per numero di decessi dall’inizio di questa guerra fatta di tanto coraggio per chi è in prima fila e, forse, anche di tanti errori per chi invece, questa guerra, doveva organizzarla e gestirla. Pensare che gli asintomatici non fossero contagiosi, il non riuscire a gestire il contenimento e il monitoraggio dei positivi sul territorio, il ritardo nei tamponi di chi ha sintomi possono essere le cause di questo schianto.
Quanto dichiarato dal Professor Andrea Crisanti, direttore dipartimento di medicina molecolare e Professore di epidemiologia e virologia dell’Azienda Ospedaliera Università di Padova, nella sua intervista al giornale Globalist, è lo specchio della realtà. “E’ crollata la capacità del Sistema Sanitario di intervenire. Come fa il sistema a far fronte a questa marea se non sono stati identificati i casi sul territorio? Non hanno fatto la tranciabilità, non hanno fatto prevenzione? Nessuna epidemia si controlla con gli ospedali, nessuna, si controlla sui territori. Non si è compresa un cosa fondamentale: il numero reale dei contagiati”.
Il Professor Crisanti è parte del team che in Veneto è riuscito a tenere sotto controllo prima e risolvere in pochi giorni il focolaio di Vò Euganeo. Il sistema usato in Veneto, fortemente voluto da Zaia ha funzionato e i numeri lo dimostrano. Quando poi i focolai si sviluppano nelle strutture sanitarie, Ospedali e Rsa la situazione precipita nel giro di poche ore. I casi di Codogno e di Alzano Lombardo dovrebbero fare scuola. Per questo fin dall’inizio ci siamo preoccupati alla notizia dei due focolai a Civitavecchia, all’Ospedale san Paolo e alla Madonna del Rosario. Per questo continuiamo a chiedere se è stato effettuato il tampone a tutto il personale sanitario, non solo a chi lavora nel reparto di medicina, e alle famiglie del personale medico. Per questo è necessario sapere quanti tamponi vengono effettuati giornalmente perchè dalle parole del Prof. Crisanti la guerra si vince sul territorio, tracciando i positivi anche tra gli asintomatici e non mandando allo sbaraglio il personale sanitario senza i necessari presidi.
Il numero dei decessi a livello nazionale obbliga chi di dovere a delle risposte. Oggi a Civitavecchia i positivi sono 7, il totale secondo la Asl è di 117; i nostri numeri a bollettino sono diversi, ma partiamo anche da questi, l’importante è dare delle risposte. La Asl Roma 4 parla di 83 tamponi effettuati in 24 ore su 28 comuni, meno di 3 tamponi a comune. Questa è una media che dice tanto ma anche poco. Quanti tamponi a Civitavecchia e in ogni singolo comune? E’ stato effettuato il tampone a tutto il personale sanitario? Ai famigliari?
Ieri il Dott. Marco Benedetti, in una intervista al Tg3, ha parlato di 25 casi positivi tra il personale sanitario dell’Ospedale San Paolo. Il numero è enorme dal nostro punto di vista. Si registrano oggi anche due persone su Civitavecchia guarite e una a Bracciano. Questa notizia non può che farci felici. Mai avremmo pensato, salvo per i matematici forse, che i numeri potessero diventare così importanti nella nostra vita: il numero dei tamponi eseguiti, il numero dei positivi, il numero dei tamponi fatti agli asintomatici ma che hanno avuto link con i positivi.
Questi numeri oggi sono necessari per controllare il territorio. Questi numeri sono necessari per evitare l’ennesimo schianto. Per proteggere la popolazione, per proteggere il personale sanitario.
Roberta Piroli