ANGUILLARA SABAZIA – “Mentre il Comune di Bracciano ed il Comune di Trevignano hanno iniziato un confronto costruttivo con le organizzazioni sindacali in merito alla richiesta di adesione e recepimento della Delibera di Giunta Regionale n.171, in attuazione all’articolo 48 del Decreto Legge “Cura Italia”, avente ad oggetto i Servizi educativi, sociali e sociosanitari del Lazio, il Commissario Prefettizio di Anguillara Sabazia Gerardo Caroli, a distanza di oltre 10 giorni, non si è degnato ancora di risposta. Ricordiamo che in ballo ci sono decine di lavoratori in ginocchio da questa emergenza, in attesa da circa 2 mesi degli ammortizzatori sociali da parte dell’INPS che tardano ad arrivare, e l’assistenza e la necessità di una continuità didattica ed educativa dei bambini dell’asilo nido Comunale Il Ranocchio”. Lo dichiarano in una nota Antonio Amantini della Cgil Fp Civitavecchia Roma Nord Viterbo, Massimiliano Morgante della Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Pietro Bardoscia della Uil Fpl Roma Lazio.
“Evidenziamo – proseguono i sindacalisti – che è primario interesse di Cgil, Cisl e Uil avviare percorsi di riconversione dei servizi, nell’interesse di tutte le parti a partire dagli utenti, da valutare tra Comune, Cooperativa e sindacati delle fasce ancora più deboli in questo periodo di forte sofferenza per tutti quanti noi. Per questo rimaniamo perplessi di fronte all’atteggiamento del Dott. Gerardo Caroli che ad oggi non ci ha convocato in merito alla nostra richiesta di riconoscere agli organismi realizzatori dei servizi, nello specifico sull’asilo comunale “Il Ranocchio” di Anguillara Sabazia, il pagamento del “vuoto per pieno” sulla base di quanto già stanziato in bilancio, anche in caso di riconversione parziale dei servizi che deve avvenire nella totale sicurezza di lavoratori e bambini. Stigmatizziamo per tanto tale atteggiamento e sollecitiamo un incontro urgente con il Comune di Anguillara, in caso contrario ci troveremo costretti ad attivarci con forme di mobilitazione a tutela dei lavoratori e dei bambini” concludono Amantini, Morgante e Bardoscia.