SANTA MARINELLA – Lettera in Redazione di Fabio Angeloni.
“Nel considerare e sottolineare il valore storico della memoria, spiace sottolinearlo ad ambe le parti, la politica non è ammessa al salotto del dibattito fertile e proficuo nato nell’ultimo secolo.
La differenza sottile che sta fra il giudizio impietoso della Storia e quello delle Ideologie politiche impone una domanda alla decisione dell’intitolare una via del nostro Comune a Norma Cossetto: quale valore dare alla sua morte? Di seguito un piccolo assist a Ricci e Calvo.
La Cossetto è ingiustamente e brutalmente morta come vittima della guerra, di un processo storico che la vedeva donna e a seguito dell’armistizio, dalla parte sbagliata.
E’ morta perché era fascista. Non per il fascismo. Fatto comunque gravissimo ma che va considerato per dare il giusto valore a questa intitolazione.
Che abbia carattere commemorativo. Non strumentalmente celebrativo. Sono due cose diverse.
Non cediamo al giogo dei personalissimi quando si parla di vittime della guerra.
Da nessuna delle due parti. In memoria di Norma Cossetto, dunque.
Vittima della guerra. Morta per i suoi ideali che il processo storico imputava contrari alla liberazione nazionale. Morta, ricordiamolo in quanto vittima di stupro e sevizie. Morta da donna.
Commemoriamo. Non celebriamo. Non strumentalizziamo. Ricordiamo per vivere. Non viviamo per ricordare.
Insomma, vi prego, non chiamiamoli Eroi”.
Fabio Angeloni