“La lotteria anti Covid beffa mio padre, 93 anni, rinviando il suo vaccino di due mesi”

CIVITAVECCHIA – Lettera in Redazione di Fabio Angeloni:

“Una trappola ai danni degli anziani, una lotteria dei vaccini. Il portale della Regione Lazio per prenotare il vaccino anti Covid non solo non funziona, ma sbaglia nel dare appuntamenti e risposte, trae in inganno mettendo la vita di mio padre, 93 anni, a rischio fino a metà maggio.
Lunedì notte. Sono quasi le due. Finalmente riesco a prenotarlo tramite il sito della Regione.
Prima vaccinazione 8 marzo (ore 8.030), richiamo il 29 marzo (ore 8.30) Ospedale di Civitavecchia. La prenotazione è la n. 21032120054351.
Quando chiedo la stampa nasce l’errore. La procedura prima “parla tedesco”, letteralmente in tedesco, poi riporta l’appuntamento del 29 marzo (teoricamente il richiamo) sulla prima pagina di un documento lunghissimo, al contrario della risposta data a mia madre (90 anni) che nella stessa prima pagina evidenzia entrambi gli appuntamenti (vaccinazione e richiamo).
Temendo di aver sbagliato, velocemente annullo e ripropongo.
La scalcagnata app non tiene conto della cancellazione e mi blocca, dicendo che il paziente ha già un appuntamento e rendendo vani tutti i miei ulteriori tentativi (sono ormai le tre di notte).
Il giorno dopo mi contatta il call center regionale. “Avranno risolto” penso. E invece niente. “C’è’ stato un disallineamento”.
La storia va a finire malissimo con un nuovo appuntamento il 25 aprile (ore 10.15) prima vaccinazione con richiamo il 16 maggio (ore 10.20). Prenotazione numero 21033120088927.
Tra l’ 8 marzo e il 25 aprile passano 57 giorni di rischio Covid in più. Esclusivamente per colpa di una procedura informatica che ha fornito risposte non solo sbagliate ma anche ingannevoli.
Mi domando: chi è il fortunato anziano vincitore della lotteria dei vaccini che l’8 marzo riceverà la dose di vaccino n. 21032120054351 che era di mio padre?
Alle 17.29 di martedì arrivano due SMS di conferma con entrambi gli appuntamenti confermati. La beffa è completa. Il danno è evidente. La vita rimessa in gioco per colpa di una app”.

Fabio Angeloni