FIUMICINO – Sta per iniziare la stagione balneare e quindi si rafforza l’impegno sul campo del WWF Litorale Laziale per la tutela delle dune di Focene a Mare Nostrum nella Riserva Naturale Statale Litorale Romano. Qualche tempo fa l’associazione inviò al Sindaco di Fiumicino, al Vicesindaco e alla Capitaneria di Porto un documento (condiviso da Italia Nostra Litorale Laziale) in cui si ponevano delle riflessioni circa la possibilità di conciliare la pratica del Kitesurf con la tutela dell’ambiente di riva.
Questi passaggi salienti della risposta: “Si condivide la necessità di allegare all’ordinanza una planimetria con l’individuazione puntuale delle aree ove è consentita la pratica del kitesurf, e si prende atto della presenza nell’art. 3 dell’ordinanza ‘Prescrizioni generali sull’uso delle spiagge’ dei divieti volti a tutelare l’ambiente costiero con particolare riguardo all’habitat dunale. A seguito dell’adozione del Piano di Gestione, in alcune delle zone indicate nell’art 17 dell’ordinanza ‘Spiagge libere dedicate all’attività del kite surf’, precisamente le zone B-C-D-E, ricadendo le stesse in zona 1, Ambito Costiero, Unità di Gestione IX e X, ai sensi dell’art. 30 co. 7 del Regolamento Attuativo del Piano di Gestione “sono vietate le manifestazioni sportive nelle aree di tipo 1 di Ambito Costiero, Unità di Gestione IX, X, XI; nel periodo tra aprile e luglio particolarmente sensibile per la riproduzione del Fratino (Charadrius alexandrius); in tale periodo è inoltre severamente vietato portare i cani sulla spiaggia senza guinzaglio, effettuare la pulizia del litorale con mezzi meccanici e l’approdo con mezzi nautici a motore” Ai sensi dell’Art. 30 del citato R.A. la pratica del kitesurf è quindi vietata nel periodo compreso tra aprile e luglio nelle aree di tipo 1 incluse nell’ambito costiero, Unità di Gestione IX, X, XI nelle quali ricadono appunto le zone B-C-D-E citate nell’ordinanza.”
Queste, in sintesi le riflessioni poste dal WWF Litorale Laziale. “Il kitesurf è una disciplina sportiva che si presenta come ecologica in quanto fa uso dell’energia del vento. Tuttavia la scorsa estate, sulla spiaggia di Focene, località Marenostrum, dove è in corso un Progetto di salvaguardia e protezione della duna costiera e sulla spiaggia adiacente fosso Cupino, i nostri attivisti hanno avuto modo di osservare molto attentamente una problematica importante. I praticanti di kite surf in alcuni momenti di vento favorevole diventano molto numerosi con la loro attrezzatura alquanto ingombrante: l’aquilone è ampio dai 6 ai 16 metri per circa due metri di profondità con corde lunghe circa 10 metri. Per questo spesso, per mancanza di spazio, si collocano sulle dune che a Marenostrum molto faticosamente il WWF sta tentando di proteggere. Mentre alla foce di Fosso Cupino il calpestio intenso e continuo ha già determinato la scomparsa di diverse specie caratteristiche della duna. Inoltre, spesso, l’attività viene svolta ben oltre l’area autorizzata, invadendo l’arenile verso sud, con conseguente pericolo per i bagnanti. Stessa problematica si manifesta per altro in tutte le cinque zone previste dall’art. 17 dell’Ordinanza del Sindaco n. 40”.
“A Focene Marenostrum – proseguono gli attivitsi del WWF – prima della realizzazione della recinzione abbiamo avuto modo di osservare che alcuni praticanti di kite surf arrivavano direttamente sulla spiaggia con la propria auto, a conferma che sono necessarie azioni precise per cambiare comportamenti errati. Ci siamo chiesti come sia possibile conciliare la tutela delle dune e la tutela dei bagnanti con la possibilità di praticare questo sport. Infatti il kite diviene pericoloso per i bagnanti, poiché a volte i surfisti, specie quelli meno esperti, non sono in grado di governare completamente l’aquilone e arrivano ad altissima velocità nelle aree destinate alla balneazione con i loro kite e con le corde che possono provocare incidenti”.
Il WWF Litorale Laziale propone quindi di modificare l’articolo 17 per potere realmente tutelare i bagnanti, l’ecosistema delle dune e chi pratica il kite surf.