SANTA MARINELLA – Sabato 15 maggio, alle ore 12.00, nell’area antistante l’ex colonia marina di Santa Severa, il Comitato per l’Emergenza Abitativa di Santa Marinella ha convocato i rappresentanti di tutte le associazioni e i soggetti politici che sostengono il diritto all’abitare, per illustrare una soluzione della mancanza di case popolari senza consumare nuovo suolo.
“L’ex colonia marina di S. Severa – hanno spiegato i rappresentanti del Comitato – è luogo emblematico: un imponente edificio di proprietà pubblica, abbandonato al degrado, che potrebbe facilmente essere convertito in alloggi popolari. La proposta arriva dopo lo stop dei privati alla trattativa con ATER, disposta all’acquisto, su entrambi i manufatti di proprietà privata: Via Elcetina ed ex Hotel Majorca. Visto che inspiegabilmente in zone 167 non saranno costruite case popolari ma edilizia residenziale, ci si domanda che tipo di risposta le istituzioni intendano dare alle 88 famiglie in graduatoria a S. Marinella in attesa di alloggio. Altra questione centrale è fermare il consumo di suolo, utilizzando e recuperando il patrimonio pubblico e privato invenduto e abbandonato al degrado”.
Nel presidio sono intervenuti il Presidente del Comitato per l’Emergenza Abitativa, Stefania Abatiello, Maurizio Puppi per l’Unione Inquilini di Civitavecchia, Elisabetta Gallo per il PRC, Renato Rizzo per la Casa del Popolo di Landispoli e per l’Unione Inquilini di Roma, ed il Consigliere Lorenzo Casella per il Paese che vorrei, allarmati dal fatto che “l’emergenza abitativa venga strumentalizzata dagli amministratori locali per procedere a nuova speculazione edilizia, su terreno demaniale ed agricolo, ad esclusivo vantaggio di costruttori o cooperative private”. Per queste ragioni il Comitato per l’Emergenza Abitativa e l’Unione Inquilini hanno chiesto urgentemente un’audizione presso la Presidenza della Commissione Urbanistica della regione Lazio il cui Presidente, Marco Cacciatore, ha infatti dichiarato: “La risposta all’Emergenza abitativa e insediamenti insostenibili non possono coincidere. È evidente da ogni cartografia che l’intero Lazio possiede insediamenti inutilizzati che devono essere riabilitati all’abitare. È necessaria nuova pianificazione in tema erp, che godrà anche di nuovi fondi ma c’è bisogno anche di uno spirito di sostenibilità alla base. È possibile dare soluzioni all’emergenza abitativa senza consumo di suolo: esattamente il contrario sta invece succedendo a S. Marinella”.
Tutti gli interventi hanno puntualizzato l’importanza di fermare la speculazione edilizia su un territorio già fortemente cementificato ed urbanizzato, puntando sul recupero dell’esistente. “La speculazione edilizia non rappresenta solo un grave danno ambientale, in un territorio idrogeologicamente fragile, ma anche un’occasione di riciclaggio di denaro sporco per le organizzazioni criminali. Recuperare gli immobili esistenti per rispondere al diritto alla casa fermerebbe lo scempio del territorio senza offrire il fianco alla criminalità, oltre a rispondere ad un diritto sociale sempre più pressante. La proposta c’è, le istituzioni sono chiamate a rispondere con i fatti”, hanno concluso i manifestanti..