Bracciano. Approvato il nuovo Piano sociale di Zona

BRACCIANO – È stato approvato il nuovo Piano Sociale di Zona 2021 – 2023, cucito appositamente per soddisfare i fabbisogni dei residenti del Distretto Roma 4.3, che conta oltre 55 mila abitanti e comprende i Comuni di Anguillara, Trevignano Romano, Manziana, Canale Monterano e Bracciano che è capofila. La costruzione del Piano ha previsto delle fasi importanti, significative per la programmazione dei servizi realizzati attraverso canali di consultazione dei portatori d’interesse (associazioni di volontariato e di categoria) che hanno garantito la segnalazione dei problemi e bisogni emergenti del territorio.

Abbiamo cercato – dichiara il Sindaco Armando Tondinelli – tramite un processo di ascolto, mediazione e condivisione, di focalizzarci su particolari ad interventi che andranno a rispondere ai fabbisogni delle persone fragili, causate dalle nuove povertà dei minori e degli adolescenti, che si trovano ad affrontare anche problemi legati all’isolamento della pandemia. Ringrazio l’assessore Roberta Alimenti che continua a rendere i Servizi Sociali di Bracciano una eccellenza e la dottoressa Di Paolo per il grande lavoro svolto a beneficio dei servizi di un vasto territorio”.

“È stata realizzata – dichiara l’Assessore ai Servizi Sociali di Bracciano Roberta Alimenti una rilettura dei bisogni degli anziani in condizioni di isolamento, che manifestano ad oggi ancor più bisogno di risposte differenziate, e del percorso di inclusione dei disabili, che devono trovare una loro autonomia e serenità anche dopo che verranno a mancare i parenti più stretti”.

Il processo di ascolto di questo territorio è stato agevolato perché i tavoli tematici da remoto, l’Ufficio di Piano, li ha avviati a novembre 2020 per l’aggiornamento dei bisogni ed è continuato nel processo finalizzato alla stesura della nuova programmazione.

Come previsto dalla normativa, ad ogni seduta di tavolo tematico il coordinatore ha realizzato una importante attività di informazione ed orientamento su cosa prevede questo nuovo processo di elaborazione del Piano, spiegando le fasi previste della ricerca sociale, ruoli e funzioni degli attori coinvolti a diverso titolo in questo importante processo programmatorio, secondo la D.G.R. 584/2020.

Pertanto, si parla di un processo di stesura del piano di zona messo a punto capillarmente con tavoli tematici e diverse fasi da osservare, comprese quelle di consultazione e ascolto dei rappresentati della comunità locale: “La valenza di un Piano di zona – ha dichiarato la dottoressa Simona Di Paolo, Coordinatore Ufficio di Piano Distretto Roma 4.3 – sta nella ricchezza del processo non tanto esclusivamente nel solo obiettivo di approvarlo. A livello culturale si sta finalmente sviluppando l’idea che il distretto non è terra di nessuno ma appartiene a ciascun Comune che ne fa parte e continueremo a lavorare in quest’ottica”.

E’ importante sapere che il Piano di Zona si realizza attraverso un vero e proprio processo di ricerca sociale: l’Ufficio di Piano mette a conoscenza il Comitato Istituzionale dei bisogni rilevati attraverso la trasmissione dei servizi sanitari, scuole, servizi sociali, definendo così da tali risultanze gli obiettivi strategici e priorità di risposte e di interventi, che deve contenere il Piano di Zona: “Questo distretto – continua la dottoressa Di Paolo – è rappresentato da un Comitato Istituzionale che vanta la peculiarità di avere una buonissima consapevolezza dell’identità distrettuale, superando l’ottica della visione soltanto comunale, pur tuttavia mantenendo un’attenzione capillare alla territorialità. Esiste infatti un grande aiuto reciproco tra i singoli comuni nel rispondere alle fragilità più specifiche. Il distretto si è adoperato per promuovere in questi anni la crescita e la consapevolezza del territorio lavorando insieme nella condivisione delle attività sociali e nella massima trasparenza, riconoscendo la forza e i vantaggi nel realizzare una tale sinergia. La pandemia ha ancor più indotto i servizi sociali dei comuni del distretto ad unire le forze e agire strategicamente per affrontare le diverse e nuove problematiche, che hanno colto i cittadini del distretto”.

Il Piano di zona prevede un rafforzamento dei servizi che garantiscono la presa in carico degli utenti, attraverso servizio sociale e segretariato sociale. L’intento è quello di non lasciare nessuno indietro, generare autonomia, promuovere la partecipazione dei cittadini e attivare un Punto Unico di Accesso. La dott.ssa Di Paolo anticipa che a breve verrà pubblicato l’avviso del “Dopo di Noi” e “Vita indipendente”.

Si è prestata attenzione alle persone con fragilità psicofisica che necessitano di percorsi specifici di empowerment e di inclusione delle persone fragili. Non meno importante risulta essere l’implementazione delle risorse a favore degli interventi domiciliari a favore di tutti gli aventi diritto e la messa a sistema degli interventi previsti per tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza. Importante dire che questo distretto, per la disabilità gravissima, ha attivato una risposta che non si interrompe mai, attraverso un Avviso pubblico sempre aperto.

Questi processi e interventi di aiuto richiedono una forte integrazione socio sanitaria a favore dei diversi target: “Questo territorio da normativa – conclude la Dottoressa Di Paolo – nonostante le carenze delle risorse umane professionali, vanta lo sforzo di realizzare progettualità individualizzate congiunte socio sanitarie, attraverso le Unità valutative multidimensionali (UVDM) e sono molto contenta dello sforzo ed energie profuse da parte di tutti i partecipanti alla rete dei servizi di questo territorio”.

È prevista inoltre l’attivazione di uno sportello di contrasto alla ludopatia e azioni mirate al contrasto della violenza contro le donne. È prevista la continuità degli interventi di fuoriuscita dalla spirale dalla violenza, rendendo stabile la rete di sostegno, l’offerta delle opportunità di cambiamento culturale. Si mira a garantire percorsi di autonomia e assistenziali, che riconoscono il diritto della donna all’auto-determinazione nei tempi e nei modi sostenibili, necessari per il recupero dell’identità e delle capacità di autodeterminazione socio lavorativa.
È prevista anche l’implementazione del servizio di Pronto Intervento Sociale e il rafforzamento del servizio di mediazione familiare, oltre che l’avvio di interventi socio educativi per la promozione del benessere di adolescenti/giovani e di prestazioni per l’integrazione e l’inclusione sociale, al fine di contrastare situazioni di difficoltà sociale ed economiche vissute in particolare da persone con disagio, disabilità e in condizioni di povertà. Al fine di lavorare in un’ottica multidimensionale, garantendo l’integrazione con i servizi sanitari territoriali a e anche l’integrazione con altri servizi ed Enti sul territorio, è stato istituito il Comitato Tecnico Scientifico, il quale parteciperà costantemente alla realizzazione del Piano.

Questi solo parte degli interventi previsti nel Nuovo Piano Sociale di Zona, che andrà a soddisfare il fabbisogno di oltre 55 mila abitanti per i prossimi tre anni.