CIVITAVECCHIA – Dal Comitato usi civici Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:
“Siamo alle solite, grandi smentite dell’UAC, generiche, non specifiche e non documentate, nei confronti in questo caso dell’Associazione Caponnetto che, come il nostro Comitato, sta tentando di far ragionare i restanti amministratori di questa agraria. Non mancano le minacce, per le frasi ritenute diffamatorie, di “agire nelle opportune sedi”, naturalmente sempre con i nostri soldi, come se non bastassero le molte centinaia di migliaia di euro spese annualmente per contrastare i cittadini che ricorrono da anni contro le loro perizie errate. Riteniamo che non ci sia neppure una parola di troppo e fuori luogo nell’articolo dell’Associazione Caponnetto, alla quale rinnoviamo la nostra solidarietà e sfidiamo l’UAC a chiarire ai soci e ai cittadini almeno due punti che riteniamo fondamentali.
Primo punto: perché continuano a pretendere usi civici sulla base della perizia Monaci, invece di correggerla immediatamente, e a ritardare i processi quando ci sono ben sei perizie che dimostrano la allodialità di Tenuta delle Mortelle e due processi vinti dai ricorrenti? L’ultima perizia del prof. Federico Roggero dell’Università Sapienza di Roma, nominato dal Commissario agli usi civici nella causa RG16 del 2021 e recentemente pubblicata ( 22 febbraio 2022), è emblematica quando nelle conclusioni dice testualmente:”
La Tenuta delle Mortelle non è un demanio civico di Civitavecchia, né sulla stessa insistono usi civici a favore degli abitanti di Civitavecchia o di altra popolazione.” Si leggano, gli offesi personaggi dell’agraria, questa puntuale e colta relazione che riporta una dettagliatissima analisi storica degli eventi che hanno interessato Civitavecchia dalle origini ad oggi e smentisce una per una le osservazioni del perito dell’agraria, concludendo che gli usi civici su Tenuta delle Mortelle non ci sono mai stati.
Secondo punto: come giustificano la loro permanenza alla gestione dell’ente agrario dato che, a mandato scaduto da oltre due anni, gestiscono l’associazione con un Consiglio di Amministrazione di soli 5 membri su 11 e quindi totalmente illegale in quanto composto da meno del 50% dei membri. Ricordiamo infatti che dal
dicembre 2019, nonostante le dimissioni di cinque consiglieri, il CdA ha continuato ad operare invocando (peraltro illegittimamente dato che non si tratta di un ente locale) l’applicazione dell’art 141 del TUEL- comma
2 lettera B punto 3, asserendo in particolare ( deliberazione di CdA n 6 del 2021) che il CdA non era soggetto a scioglimento in quanto non si era realizzata l’ipotesi delle dimissioni della metà più uno dei consiglieri . Oggi che questa ipotesi si è verificata, con l’interdizione dai pubblici uffici per 12 mesi del Presidente Daniele De Paolis, il CdA è inesistente in quanto illegale per i motivi suddetti. Pertanto le delibere di nomina a Presidente del consigliere Damiria Delmirani e di rinvio di 180 giorni dell’approvazione del bilancio consuntivo 2021 sono nulle e l’UAC non può essere gestita senza nuove elezioni. E del resto l’attribuzione di Presidente sarebbe comunque illegittima , dato che nessuna norma statutaria prevede che il CdA possa delegare le funzioni di Presidente ad un consigliere, in special modo se già esiste la figura di Vicepresidente.
Rammentiamo pertanto a tutti e cinque i consiglieri rimasti che, a questo punto, le responsabilità non possono che essere personali in quanto dal 31 marzo il CdA è decaduto, non esiste più.
Quelle elencate sono solo le illegalità commesse nell’ultimo periodo dal 31 marzo 2022, ma sappiamo che molte altre sono le irregolarità perpetrate precedentemente da questi amministratori ( senza voler minimamente entrare nelle recenti vicende giudiziarie che sono di competenza della magistratura), quali le pesanti problematiche dello statuto che contrasta con quanto stabilito dalla conferenza Stato Regione e non è mai stata ratificata dall’assemblea degli utenti, i cronici ritardi nella presentazione dei bilanci, il consuntivo di bilancio 2020 che si regge su un insieme di crediti inesigibili e sull’utilizzo improprio di fondi vincolati, il disastro ambientale portato avanti nel 2021 e via dicendo. Insomma un coacervo incredibile di illegalità che basterebbero per far dimettere e vergognare chiunque, salvo gli amministratori di quest’agraria che non solo
non si dimettono, ma non convocano neppure le elezioni e rimangono, chissà perchè, avvinghiati alle loro poltrone, incuranti del richiamo delle istituzioni, delle proteste dei cittadini, tronfi e soddisfatti di farsi schermo della legge 168 del 2017 fino a che le stesse istituzioni non troveranno il coraggio di commissariare l’associazione e girare pagina favorendo una gestione finalmente trasparente.
Per ora ci limitiamo a chiedere per l’ennesima volta a quel che resta di questa amministrazione UAC di rispondere nel merito, non a tutto come dovrebbero, ma almeno ai due punti sopra esposti, sollecitandoli a non incentrare, come al solito, i comunicati sulla denigrazione di chi li richiama al rispetto delle norme o sulla enunciazione di meravigliosi quanto vaghi progetti che, dopo 7 anni di gestione, devono ancora essere impostati. Si limitino ai fatti, se ne hanno il coraggio e le capacità, queste risposte le devono ai soci e ai cittadini titolari delle proprietà collettive.
Un’ultima nota in chiusura la facciamo per chiarezza a tutti i personaggi coinvolti, all’interno e all’esterno di UAC, per comunicare che non si illudano e stiano comunque certi che da parte nostra metteremo tutto l’impegno necessario fino a che questa assurda situazione che si sta verificando nella nostra città, ormai chiara a tutti i cittadini, al Sindaco, al Prefetto, al Commissario, alla Regione, malgrado le resistenze di chi ha interessi specifici da difendere, non verrà definitivamente sanata”.
Comitato Usi civici Civitavecchia