LADISPOLI – Riceviamo e pubblichiamo:
” Ciò che sta accadendo in via Primo Mantovani, dove tutte le attività ricettive, tranne una, sono attualmente chiuse, e che realisticamente non apriranno, dimostra ancora una volta l’arroganza e l’insensibilità dell’Amministrazione Grando verso i problemi delle persone comuni.
Ci sarebbe da chiedersi come siamo arrivati a questo punto ma crediamo che farlo a giugno, a fronte di una stagione che è già iniziata, abbia meno senso che chiedere una delibera temporanea che consenta a queste persone di lavorare, seppur in via straordinaria. Crediamo, infatti, che sia da irresponsabili rifiutarsi di approvare un atto che eviterebbe di mettere in ginocchio famiglie di lavoratori e imprese che da anni investono sul territorio di Ladispoli e di causare disagi a turisti e residenti che quest’anno non potranno accedere ai servizi minimi essenziali per godere del nostro mare.
Al Sindaco chiediamo una cosa semplice: una delibera ponte per la sola stagione estiva 2023 – che consenta solo “opere removibili, dirette a soddisfare esigenze contingenti, temporanee e stagionali” e “destinate ad essere rimosse al cessare della necessità” – che consentirebbe ai proprietari e ai gestori delle attività di minimizzare i danni senza alcun impatto ambientale, dando loro il tempo di presentare i progetti definitivi.
Quella della giunta Grando è una presa di posizione che, come Ladispoli Attiva, troviamo illogica soprattutto per chi afferma di avere a cuore l’interesse collettivo e lo sviluppo economico di quella zona. Così come riteniamo assurdo il tentativo dell’Amministrazione di deresponsabilizzarsi gettando la croce sui gestori delle aree, accusati di non essersi voluti adeguare alla Variante puntuale al P.R.G. approvata il 29 marzo 2022 dalla Regione.
La tesi sarebbe stata forse credibile se tutte le attività avessero concluso positivamente il nuovo iter tranne una, ma la situazione è esattamente all’inverso: una sola attività apre, il “Gotha Beach”, in locazione sul terreno di proprietà del padre e delle zie del sindaco Alessandro Grando (avendo oltretutto concluso l’iter solo il 30 maggio), mentre tutte le altre restano chiuse.
Il sindaco Grando e il delegato Perretta vorrebbero farci credere che tutti gli altri piccoli imprenditori che operano in quell’area – in alcuni casi da decenni – siano stati pigri o sprovveduti a tal punto da mettere a rischio la stagione estiva e la tenuta economica delle proprie attività.
Proprio perché tutto questo non è molto credibile, sarà nostra cura aggiornarvi nei prossimi giorni per farvi capire di chi sono davvero tutte le responsabilità”
Ladispoli Attiva