CIVITAVECCHIA – Dallo scrittore Arnaldo Gioacchini riceviamo e pubblichiamo
La intelligentissima e capacissima Donna Marina Cicogna l’ho conosciuta molto bene dal 1969 al 1973 quando lavorai all’Ufficio Edizioni della Euro International Films, la sua, insieme al fratello il Conte Bino Cicogna, Casa di Distribuzione Cinematografica che insieme alla San Marco Films, Casa di Produzione Cinematografica, costituivano un duo formidabile in campo cinematografico, non più nemmeno avvicinato, nella immensa qualità che espressero, sia nel cinema italiano che in quello europeo ed anche, diciamolo pure, mondiale. Tutto ciò avvenne perché la Euro si avvalse delle Persone giuste al posto giusto: Ad esempio, ma solo come esempio visto che tutte le “caselle” erano coperte da Gente capacissima, ebbe un formidabile direttore generale nel dottor Fulvio Frizzi ( il padre di Fabrizio che chi scrive conobbe quando lui aveva solo dodici anni). Fisicamente il primo che conobbi, alla vigilia del Natale del 1969, quando ero appena entrato alla Euro, alla quale mi aveva presentato il mio Carissimo Amico Sergio Leone (al quale l’anno prima, nel 1968, il “tandem” San Marco ed Euro avevano prodotto e distribuito una dei suoi capolavori “C’era una volta il west”) fu il Conte Bino che passeggiava, attentissimo, fuori della sala di proiezione della Commissione di Censura (il Ministero dello Spettacolo era in Via della Ferratella in Laterano e nei suoi sotterranei c’erano le sale di proiezione) che stava esaminando il bellissimo film di Luigi Magni “Nell’anno del Signore” nel quale la Principessa Spada era interpretata dalla svedese Britt Ekland (già moglie del bravissimo Peter Sellers) per la quale il Conte Bino aveva una forte simpatia. Dopo pochi giorni dall’ “uscita” natalizia (travolgente) di “Nell’anno del Signore” il direttore generale Fulvio Frizzi mi presentò a Donna Marina dicendogli dove ero stato inserito e chi mi aveva presentato. Debbo dire che Marina Cicogna mi fece subito una positiva grande impressione per la qualità che esprimeva, cosa che riportai pure in famiglia ed, ovviamente, a Sergio Leone che mi disse di quanto avevo visto giusto. Quello che, nel corso degli anni, mi colpì particolarmente di Donna Marina fu la estrema conoscenza di tutti i passaggi che un film, per essere tale, doveva affrontare da quando vedeva i primi ciack in poi. Ma ciò che mi colpì i più era la sua perfetta conoscenza del mio lavoro e di quanto fosse informata, con la massima precisione, su tutte le fasi di lavorazione dei film distribuiti dalla “sua” Euro e prodotti dalla “sua” San Marco. Ma se ciò non bastasse debbo dire che tutte quelle volte le quali parlammo anche di altri film che non erano “nostri”, mi colpì per il suo immenso sapere cinematografico insomma una Grande vera Signora del Cinema. Con Marina Cicogna, vista la mia presenza in ufficio considerati i tanti stabilimenti di sviluppo e stampa e sonorizzazione sparsi per tutta Roma (anche in centro) e periferie varie, era quasi una “prassi” che ci incontrassimo o sul marciapiedi di viale Gioacchino Rossini ove aveva sede (sull’angolo di via Bertoloni ove fra l’altro c’era la San Marco Film con la sua sala di proiezione e le sue moviole) il palazzo ove stava la Euro International Film, oppure a salire o scendere dal bell’ascensore del palazzo patrizio nel quale, negli ultimi tre piani, c’era la Euro. Ogni qual volta ci incontravamo, dialogando a lungo guardandoci bene negli occhi come era nella sua e mia abitudine, rimanevo sempre sorpreso di come sapesse a che punto preciso erano i film che stavo editando, italiani o stranieri che fossero, citandomi i vari stabilimenti di sviluppo e stampa e quelli di sonorizzazione chiedendomi anche quanto pensavo di portare le varie pellicole in censura considerando le date di uscita già programmate e per le quali l’Ufficio Noleggio aveva già preso dei precisi impegni con i relativi proprietari o gestori delle sale di tutta Italia. Ovviamente, considerando la grande valenza internazionale di Donna Marina, Lei voleva sapere da me, per filo e per segno, a che punto fossero le copie sottotitolate dei vari film destinati ai vari festival internazionali. Ad un certo punto però la rodatissima e bella “macchina” rappresentata dalla Euro Film, nella quale, senza orari (e spesso senza festività) almeno per il lavoro che svolgevo con grande passione e partecipazione, dopo la morte del Conte Bino vide l’abbandono della Casa Cinematografica da parte della Contessa Donna Marina Cicogna (dimenticavo di dire che se ne era andato anche il d.g. Fulvio Frizzi, il quale mi voleva con lui alla Cineriz) per cui me ne andai anche io a lavorare con il carissimo amico Sergio Leone che stava producendo “Il mio nome è Nessuno”, dopo però aver editato alla Euro tutti i tre film dell’uscite della Pasqua 1973 che gravarono tutti completamente sulle mie spalle trattandosi di tre pellicole straniere: “Il Serpente”, “L’Erede” e “Carlotta e il porcellino Wilbur” (primo lungometraggio di Hanna & Barbera), tre film che furono la mia ultima fatica editoriale per la Euro International Films la quale, diciamo la verità, dopo l’uscita della Eccezionale Donna Marina Cicogna non era più la stessa. Ora la Contessa Marina Cicogna, questa Grande Insostituibile Signora della Cinematografia Mondiale, non è più fra noi lasciando un vuoto incolmabile ed una amarezza indescrivibile in chi l’ha conosciuta ed ha collaborato, felicemente, con Lei.
Arnaldo Gioacchini