CIVITAVECCHIA – “Si è svolta il 31 ottobre la seconda riunione del tavolo interministeriale ad hoc su Civitavecchia. La coalizione al governo della regione ha ribadito più volte durante la campagna elettorale che una giunta di destra, stessa parte politica che governa il Paese ed il comune di Civitavecchia, avrebbe favorito la realizzazione dei progetti alternativi alla produzione di energia dal carbone in vista della chiusura della centrale di TVN. Le voci che giungono da chi ha partecipato a quel tavolo parlano invece di una clamorosa impreparazione sul tema. A parte le vane chiacchiere dei rappresentanti del Governo la tanto decantata filiera di destra non riesce a proporre nulla di concreto.
Di concreto c’è solamente la disoccupazione in aumento dovuta al mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato nelle imprese in appalto presso la centrale. Tanti civitavecchiesi, soprattutto giovani, sono colpiti in questi giorni da questa nuova ondata di disoccupazione. Ancora peggiore sarà il prossimo futuro: la chiusura della centrale a carbone, che dovrebbe vedere la cittadinanza in festa per l’abbandono di un cupo passato fatto di inquinamento e malattie, sarà caratterizzato dai morsi della fame. Chiunque lavora a TVN ed al porto sente insistenti voci di ondate di cassa integrazione e licenziamenti. In questa situazione Governo, regione e comune dovrebbero lavorare senza sosta alla realizzazione dei progetti alternativi, ai controlli per il rilascio delle autorizzazioni ed al reperimento dei fondi pubblici. Siamo nel novembre del 2023, l’uscita dal carbone nel 2025 si avvicina, nessun progetto è operativo ed il Governo di Giorgia Meloni ha rimandato il tavolo all’inizio del prossimo anno. Evidentemente sono troppo impegnati nel fantastico lavoro di aumentare le tasse ed allungare i tempi per il pensionamento per convocare il tavolo prima.
Le parole del comunicato di Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia, che si dice soddisfatto dei lavori del tavolo sono imbarazzanti. Dove vive il nostro rappresentante territoriale in parlamento? La disoccupazione morde e il 2025 è vicinissimo e di progetti in via di realizzazione non si vede nemmeno l’ombra.
Emanuela Mari, campionessa di preferenze alle regionali, la maggior parte delle quali non ottenute a Civitavecchia ma a Roma, semplicemente tace. Probabilmente è troppo occupata a dar retta ai suoi elettori romani per occuparsi di Civitavecchia.
Il Sindaco Ernesto Tedesco ha infine miseramente fallito nel suo compito di dare un’immagine di unità della città. Il documento unitario presentato dalla giunta, raccogliendo le istanze delle parti sociali cittadine, è stato miseramente smentito quando il presidente di Unindustria Dionisi ha rotto l’unità chiedendo se non è il caso di continuare a bruciare carbone nella centrale di Civitavecchia. A fargli eco ci ha pensato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino, anche lui favorevole all’ipotesi di continuare a bruciare carbone, confermando per l’ennesima volta di non essere per nulla interessato al benessere di Civitavecchia e dei suoi abitanti.
La classe dirigente della città, malata da decenni di mediocrità perché selezionata non per capacità ma secondo la logica della spartizione di poltrone, sta dimostrando tutta la sua incompetenza in un momento fondamentale per la vita delle cittadine e dei cittadini di Civitavecchia. Bisogna concretizzare il progetto dell’eolico offshore che al momento, grazie all’impegno dei comitati cittadini e dei sindacati, è già in fase di valutazione di impatto ambientale ed è l’unica prospettiva concreta per creare centinaia di posti di lavoro. Ma bisogna fare presto, altrimenti i tempi per la realizzazione si allontanano ed il buco temporale che ci sarà tra la chiusura della centrale e la realizzazione del progetto sarà tragico per il settore operaio cittadino. Enel deve dire cosa vuole fare del terreno di TVN: si sente parlare di logistica, accumuli energetici e fotovoltaico ma al momento non sono stati ufficialmente annunciati lavori di bonifica, che porterebbero anni di lavoro, e di riconversione dell’area.
Infine, la politica deve assolutamente darsi una svegliata. Probabilmente il Sindaco Tedesco, l’Onorevole Battilocchio e la Consigliera regionale e comunale Mari sono troppo impauriti di essere rimproverati dai loro capi partito romani per alzare la voce.
Per fortuna, almeno per quanto riguarda la giunta comunale, il cambiamento è in mano agli abitanti della città, che voteranno tra meno di un anno per le comunali. Voci di ex sindaci e ex generali della Guardia di Finanza candidati per il centrodestra restituiscono la visione di una coalizione in frantumi ed essa stessa delusa dai fallimenti del Sindaco Tedesco.
A questo punto l’auspicio sia che almeno a Civitavecchia possa affermarsi una nuova classe dirigente, con una coalizione composta da partiti diversi da quelli al governo: qualcuno che finalmente abbia il coraggio di andare nelle stanze dei ministeri e battere i pugni sul tavolo per richiedere salute e lavoro per la città. Se la destra continua a dormire è meglio mandarla a casa e affidarsi a persone che vedono il benessere collettivo come un bene da anteporre ai beceri interessi personali”
Unione Popolare Civitavecchia