CIVITAVECCHIA – Da Civitavecchia Popolare riceviamo e pubblichiamo:
“E’ vero, in campagna elettorale può accadere davvero di tutto, anche che un consigliere di maggioranza eletto nel Comune di Civitavecchia nonché membro del consiglio della Città Metropolitana di Roma Capitale, si esprima come un rappresentante delle opposizioni e chieda conto ad Enel rispetto a questioni che in realtà dovrebbero riguardarlo direttamente. Ci riferiamo ovviamente alle recenti esternazioni del leghista Giammusso, il quale, evidentemente distratto dai tanti incarichi, chiede ad Enel delucidazioni rispetto ai suoi piani di decarbonizzazione soltanto oggi, cioé a pochi mesi da quel fatidico 2025 che dovrebbe segnare la chiusura definitiva di TVN e che però rischia anche di far pagare a Civitavecchia una crisi occupazionale senza precedenti.
In realtà non ci stupisce il fatto che l’esponente della destra locale abbia ignorato per anni il grido d’allarme di sindacati, comitati locali e associazioni cittadine rispetto all’esigenza di legare alla transizione ecologica e alla decarbonizzazione, anche i giusti investimenti per rilanciare il territorio con progetti innovativi e tecnologicamente all’avanguardia tutelando sia il lavoro, che l’ambiente e la salute pubblica. Non ci stupisce il fatto che una certa destra locale si pavoneggi costantemente di controllare praticamente tutta la filiera istituzionale che va dal Comune al Governo nazionale dimenticandosene però ogni volta che questa deve mettersi a disposizione della nostra città come nel succitato caso di Enel. Quello che ci stupisce e ci infastidisce allo stesso tempo è la sfacciataggine con cui si cerca di strumentalizzare una vicenda così complessa e così drammatica per mere questioni elettorali.
Ricordiamo pertanto al consigliere Giammusso che il Governo italiano, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, detiene ad oggi quasi 2,4 miliardi di euro d’azioni, pari al 23,6% del capitale sociale di Enel. Se questa fantomatica filiera istituzionale funzionasse davvero il nostro territorio, e con esso centinaia di lavoratori elettrometalmeccanici, avrebbero da tempo le risposte che aspettano invano da mesi.
Per quanto ci riguarda, avendo partecipato per anni a tutte le mobilitazioni locali e nazionali sulla transizione energetica e sostenendo da tempo progetti e piani industriali concreti legati soprattutto ai distretti delle rinnovabili, sappiamo bene quanto sia importante agire tempestivamente e concretamente per realizzare anche a Civitavecchia opere e strutture così complesse e costose. Al gruppo Enel – che nel frattempo ha pure inaugurato la sua branca aziendale dedicata alla logistica – abbiamo già chiesto più volte cosa intenda fare con gli spazi che l’Autorità di Sistema Portuale gli ha dato in concessione; quanto e come intenda investire a Civitavecchia dopo la chiusura della centrale a carbone; quali e quante figure professionali andranno formate e poi impiegate sul nostro territorio; e infine che tipo di contributo vorrà dare per garantire a centinaia di lavoratori continuità occupazionale e stabilità salariale. In questo scenario, se invece di aspettare la campagna elettorale per le amministrative 2024 o la così detta manna dal cielo, la filiera istituzionale tanto cara a Gammusso ci avesse aiutato a dare risposte concrete a queste nostre legittime richieste forse non avremmo perso così tanti anni senza le dovute attenzioni governative, senza risorse e senza alcun rispetto per la nostra città”