La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di fermare immediatamente tutte le operazioni militari a Rafah, nel sud di Gaza, deliberando sull’ulteriore richiesta del Sudafrica della scorsa settimana. La Corte ha anche ordinato a Israele di aprire il valico di frontiera e permettere l’accesso di aiuti umanitari.
“Israele deve fermare immediatamente la sua offensiva militare e qualsiasi altra azione nel governatorato di Rafah che possa infliggere al gruppo palestinese di Gaza condizioni di vita che potrebbero portare alla sua distruzione fisica totale o parziale” ha detto il Presidente della Corte Nawaf Salam, leggendo la sentenza. Ha aggiunto che Israele deve riaprire il valico di Rafah e “garantire il libero accesso delle commissioni d’inchiesta o degli organi investigativi incaricati dalle Nazioni Unite di indagare sulle accuse di genocidio”.
Il Presidente Salam ha inoltre aggiunto che i giudici “non sono convinti che gli sforzi di evacuazione e le relative misure che Israele afferma di aver intrapreso per rafforzare la sicurezza dei civili nella Striscia di Gaza e in particolare di quelli recentemente sfollati dal governatorato di Rafah siano sufficienti ad alleviare l’immenso rischio che cui è esposta la popolazione palestinese a causa dell’offensiva militare a Rafah”.
Ad oggi a Gaza sono stati uccisi oltre 35.000 persone di cui 15.239 bambini e 10.093 donne uccise. Il totale dei feriti è salito a 80.200 persone. “Circa 900.000 persone sono state sfollate con la forza dalla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a seguito dell’operazione militare israeliana in corso” secondo il dato riportato dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale