La piattaforma online, che consente ai ricercatori di tutto il pianeta di condurre esperimenti su neuroni biologici in vitro da remoto, garantisce accesso 24 ore su 24 a 16 organoidi di cervello umano per sviluppare il primo processore vivente al mondo. Si tratta di bioprocessori composti da neuroni viventi che apprendono ed elaborano informazioni consumando un milione di volte meno energia dei processori digitali tradizionali. L’implicazione della sostenibilità della piattaforma è chiaramente rivoluzionaria abbattendo notevolmetne l’impatto ambientale dovuto ai pc.
FinalSpark, la startup svizzera attiva nel campo del biocomputing che ha progettato la piattaforma, ha concesso l’accesso gratuito a nove istituzioni solo per uso di ricerca.
“Crediamo fermamente che un obiettivo così ambizioso possa essere raggiunto solo attraverso una collaborazione internazionale“, afferma il dottor Fred Jordan, cofondatore di FinalSpark.
Sulla rivista Frontiers c’è una pubblicazione scientifica dal titolo “Open and remotely accessible Neuroplatform for research in wetware computing” che fornisce dettagli e specifiche della Neuroplatform.
La convergenza dell’intelligenza artificiale, i recenti progressi della biologia e le tecnologie delle cellule staminali hanno aperto nuovi orizzonti nel campo della biologia sintetica e del wetware computing. “È un momento stimolante per essere un ricercatore“, afferma il Dr. Martin Kutter, cofondatore di FinalSpark.