CIVITAVECCHIA – Dal candidato sindaco di Civitavecchia, Paolo Poletti, riceviamo e pubblichiamo la replica alle dichiarazioni su CSP:
“Mi fa piacere – ha detto Poletti – rispondere all’amico Claudio La Camera, che conosco dall’adolescenza. A gennaio l’ho incontrato insieme ad un alto dirigente di CSP, suo compagno di partito, per una chiacchierata generale.
Si è parlato anche del futuro di CSP, senza possibilità di equivoci:
– la cosiddetta “privatizzazione” non è nei miei programmi e non ne ricorre neppure l’esigenza;
– occorre oculatezza nella gestione delle risorse, perché i limitati utili registrati nei due esercizi passati sono stati dovuti a circostanze “straordinarie”: venir meno di costi previsti e conseguimento di ricavi insperati (perdoneranno gli aziendalisti, ma è solo per far capire ai lettori). Perciò la gestione va migliorata perché i risultati non possono dipendere da circostanze fortuite. Questo è il senso delle considerazioni, precise, dettagliate e ben documentate, svolte dall’Avv. Carbone;
– Fuori la politica da CSP: gli amministratori devono essere “professionali”, liberi da pressioni politiche e vanno valutati sulla base dei risultati di bilancio e della qualità del servizio;
– l’occupazione va tutelata, anche risolvendo il problema degli “interinali”: i contratti con le società fornitrici del lavoro sono stati più volte rinnovati anziché procedere ad assunzioni a tempo indeterminato;
– bisogna investire sulla formazione del personale per “spostarlo” su servizi di maggior qualità: ausiliari ambientali, gestione della pubblicità, “logistica” della telemedicina (da avviare a breve), consegna farmaci a domicilio, potenziamento dei centri per il riuso ed economia circolare. L’incapacità di creare servizi di qualità è responsabile del più basso livello salariale dei lavoratori italiani rispetto ai colleghi europei. Nessun problema per i manager che le retribuzioni se le adeguano assai rapidamente;
– bisogna promuovere i servizi CSP su nuovi mercati per trovare più lavoro.
Se questa è macelleria sociale e non tutela della società e dei suoi lavoratori, dimmi tu.
Attenzione però, che nessuno pensi di far passare il messaggio che votando chi è attualmente al Governo cittadino si garantirebbe la serenità occupazionale. Sarebbe grave, sono convinto che non sia nella tua volontà e la tutela del lavoro è troppo importante per farne oggetto di polemiche o peggio ancora pensare di utilizzarla come merce di scambio elettorale.”