Giulivi sulla Necropoli: “Bacciardi promette un parcheggio che esiste già e lavori su proprietà ministeriale”

TARQUINIA – Dal candidato sindaco di Tarquinia, Alessandro giulivi, riceviamo e pubblichiamo:

“Nuovo capitolo per le dichiarazioni deliranti di Renato Bacciardi. Continuiamo sbalorditi a leggere sproloqui del candidato sindaco che, invece di concentrarsi sul suo programma striminzito e in molti punti scopiazzato, preferisce attaccare gli altri con affermazioni spesso senza senso.

L’ultima uscita fa veramente sorridere, non tanto per i contenuti quanto per la scarsa preparazione politica di una persona che vorrebbe amministrare un comune importante come quello di Tarquinia.

Il buon Bacciardi, approfittando della nostra promozione social della Necropoli dei Monterozzi, è “sceso in campo” promettendo un rilancio dell’area tramite parcheggio, info point, area ristoro, book shop e vendita dei manufatti.

Mi trovo quasi imbarazzato a rispondere a certe dichiarazioni fuori tempo e fuori luogo, per due motivi: il primo è che il parcheggio della Necropoli esiste già ed è stato progettato e inaugurato da questa giunta nel 2023, dopo anni di idee non finalizzate da amministrazioni di cui il candidato sindaco ha anche fatto parte. Inoltre, per il secondo stralcio del progetto, che prevede non solo un adeguamento organico del parcheggio ma anche la creazione di servizi finalizzati allo sviluppo del sito archeologico, sono stai già stanziati da questa Amministrazione 420.000€ cofinanziati dalla Regione Lazio.

La seconda motivazione è che tutte le altre promesse sulla Necropoli sono senza senso perché le zone all’interno dell’area museale sono di esclusiva competenza ministeriale e il Comune non può intervenire in nessun modo, se non attraverso una interlocuzione già avviata da tempo.

È veramente assurdo che un candidato sindaco che si autoincensa come la novità vincente di questa tornata elettorale non sia a conoscenza di una normativa così basilare.

Sia lui che la sua squadra non hanno studiato bene la lezione, pertanto sono rimandati tra cinque anni”