Uniti per Civitavecchia: ” Attenti al voto pericoloso”

    CIVITAVECCHIA – Dalla Lista Uniti per Civitavecchia per Poletti sindaco riceviamo e pubblichiamo:

    “Il termine “dopo carbone” se da una parte lascia ben sperare per la qualità dell’ambiente dall’altra lascia a terra 1100 posti di lavoro più l’indotto.
    Trovare le alternative subito valide è “il problema dei problemi” non c’è dubbio. Una prima risposta della politica arriverà in base al voto .
    Urge una alternativa di progetto seria, forte perché condivisa, autorevole come il sindaco che verrà chiamato ad attuarla.
    All’esito del primo turno il 10 giugno, per trovare vie d’uscita, servirà che le forze politiche dialoghino tra loro.
    E che l’elettore tenga conto sia dell’importanza che dei pericoli che il suo voto, comporta, mai come stavolta.

    Pericolo 1. La grande delusione

    Il 10 giugno, verso la fine dello scrutinio, 300 candidati si accorgeranno che per loro ci sono solo 4 posti in consiglio.
    Molti avranno speso diversi soldini in foto, spot, bunner, cartelloni e cene, cene,
    cene … (la legge prevede spese per un massimo 5 mila euro, ma…)
    Per i delusi, a quel punto, tentazione di saltare sul carro del vincitore del primo turno sarà forte.
    Sarà allora che tutte le soluzioni sembreranno possibili, tutte auspicabili (purché portino un vantaggio
    personale, ovviamente).
    Ci sarà chi per aggiudicarsi una poltrona-sedia-sgabello-trapuntino
    prometterà di trasferire i suoi voti da una parte all’altra, come lista o come singolo.

    Pericolo 2. Il Gattopardo

    Sarà quello il momento in cui comincia “l’altra partita”: il ballottaggio.
    E’ vero, quella che si apre dal 10 giugno è davvero “un’altra partita”.
    Quella degli accordi politici.
    Quella dei giochi dicibili, ma anche indicibili.
    Nel “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa c’è ancora una verità insidiosa per i civitavecchiesi: tutto
    cambia perché nulla cambi.
    Ed ecco il secondo pericolo: quello del “Gattopardo” ovvero veder passare al nemico il proprio voto
    indirizzato al cambiamento, per poi accorgersi che non è cambiato nulla.

    “Sorridi compagno”

    Quindi attenti alla strategia “sorridi compagno” messa in atto da questo PD che per cinque anni è stato una opposizione mansueta, giungendo ad essere persino
    inoffensiva, quando per ben sette volte Tedesco ha tremato ed è stato costretto a cambiare giunta.
    E per sette volte sette il PD, come S. Pietro, ha rinnegato se stesso facendo finta di niente.
    Un abbraccio Piedibene-Grasso vorrebbe dire proprio questo.
    Anche, la selfie-strategy del candidato D’Antò si adatta a qualsiasi alleanza. Nel suo profilo social solo amici, anniversari, lauree, auguri alle mamme, alle donne, alle nonne e alle zie, ma un massimo di 25 like per i post più gettonati.
    Non compare una sola volta la parola Destra. Mai una critica, solo gioia. Due soli discorsi politici, tra
    cui quello “confuso” sui rifiuti. Si definisce il “sindaco di tutti”, ma che vuol dire ? pronto anche a tutte le alleanze ?
    Di tutti, ma specie dell’ Autorità di sistema Pino Musolino a cui il 22 aprile dedica un “osanna-osanna”
    illuminato da “profonda gratitudine” ottenendo ben 13 like). E anche D’Antò farebbe definitivamente
    contenti i portuali, portando al dipendente-candidato Grasso i voti dei Cinquestelle, o magari
    appoggiandolo sotto-sotto, mandando i suoi elettori tutti al mare al secondo turno.
    Perché il Centro, perché Poletti
    Se è vero che le cose stanno così, deve essere molto chiaro che anche Pd e Cinquestelle e tutte le
    altre forze politiche saranno chiamate, dopo il 9 giugno, a costruire la via di uscita dalla crisi e in
    seguito a fronteggiarla, con il cambiamento.
    E più forte sarà il Centro, minor peso avranno le tentazioni di PD e Cinquestelle di seguire il canto delle sirene che proviene dal porto e al lamento degli scontenti in cerca di poltrone.
    Ecco, dunque, perché l’elettore specie quello moderato preoccupato delle prove che attendono Civitavecchia, convinto che le cose devono cambiare, farebbe bene a preferire il Centro, anziché fidarsi di candidati storicamente avvezzi ai giochi politici e alla caccia alle poltrone per sé e per gli amici.
    Con un Centro forte sarà anche oggettivamente più facile orientare il confronto ed il dialogo tra tutte
    le forze politiche, verso il reale cambiamento e le soluzioni più concrete.

    Per questo Uniti per Civitavecchia ha scelto Paolo Poletti perché
    ? come candidato civico di Centro è l’unico in grado di attivare e portare avanti il dialogo tra tutte
    le forze politiche sui programmi e sulle sue idee,
    ? rappresenta la vera novità ed il vero cambiamento
    ? le sue idee sono concrete ed innovative, senza pregiudizi e senza personalismi
    ? la sua esperienza di decenni ai vertici dello Stato italiano, non solo apre alla città le porte
    giuste della Capitale, ma è garanzia di grande competenza e grande capacità manageriale.

    Il Pericolo Finale . Il candidato sposta-monnezza

    Ok, l’occupazione, la sostenibilità, l’ambiente tutto importante… ma sotto casa “ciò la monnezza che
    puzza… e lui mi ha detto che me la fa spostare”.
    Chi sceglierà il candidato sposta-monnezza avrà scelto di non lamentarsi se suo figlio o sua moglie o
    lui stesso rimarranno senza lavoro.
    Lui è il pericolo finale, insidioso e qualunquista, incapace e senza onore, il vero demone della
    democrazia.
    Bene, da questo caro elettore, devi salvarti da solo.

    Buon voto a tutti”