“Anche a Santa Marinella, sulle proroghe delle concessioni Balneari al 2033 piovono diffide e ricorsi”

SANTA MARINELLA – Da Coalizione Futuro, Santa Marinella, riceviamo e pubblichiamo:

“Il Coordinamento Nazionale Mare Libero (CO.NA.MA. L) sta portando avanti in questi anni e in tutta Italia una battaglia a favore della libera fruizione delle spiagge e dell’applicazione della legge europea che obbliga tutti i Comuni a dichiarare concluse le concessioni balneari al 31 dicembre del 2023. I Comuni avrebbero dovuto fare nuovi bandi per nuove concessioni a tutela del pubblico interesse dei bagnanti, dei concessionari scaduti e degli aspiranti concessionari.

A Santa Marinella, il Comune invece di considerare scadute al 31/12/2023 le concessioni demaniali marittime a scopo turistico-ricreativo, come la legge stabiliva, ha prorogato/prolungato in modo illegittimo le stesse fino al 31/12/2033.

Il Comune ha proceduto all’estensione” al 2033 con la delibera della Giunta Comunale n. 237 del 16 dicembre 2019 intitolata “Estensione validità delle concessioni demaniali e marittime ad uso Turistico-Ricreativo”, in cui faceva correttamente riferimento alla legge del 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio di Previsione dello Stato) in cui si prevedeva un’ulteriore proroga alla Direttiva Europea 2006/123, conosciuta come Direttiva Bolkestein, relativa ai servizi nel mercato europeo comune.

Questa legge, però, è stata impugnata ed abrogata da due sentenze del Consiglio di Stato (n. 17/2021 e n. 18 del 2021) e della corte di Giustizia Europea (n. 348/2022).

La Legge successiva n. 118 del 5 agosto 2022 sul mercato e la libera concorrenza emanata del Governo Draghi ha infine applicato la direttiva Bolkestein senza ulteriori rinvii.

Per questo motivo CO.NA.MA.L ha inviato in merito una diffida indirizzata al Sindaco di S. Marinella, Pietro Tidei, al Presidente del Consiglio con delega alle Attività Produttive, Commercio e Sviluppo Economico del Comune, Emanuele Minghella, al Dirigente del settore Demanio Marittimo Comunale Cavallero, ed ad altre autorità (tra cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, all’agenzia del Demanio Regionale, alla Guardia Costiera, alla Soprintendenza archeologica per l’Etruria Meridionale, alla Procura Regionale della Corte dei Conti, alla Procura del Tribunale di Civitavecchia).

La normativa a tal proposito è inequivocabile e non ammette alcuna proroga, né al 31/12/2024 né tantomeno al 31/12/2033, come puntualmente descritto nella Determina del Comune di Santa Marinella del 14/11/2022, n. 111, del Settore VII (Demanio ed Autorizzazioni Paesaggistiche) dall’eloquente titolo: “Concessioni Demaniali per Finalità Turistico-Ricreative Vigenti fino al 31/12/2023. Presa d’Atto delle Sentenze nn. 17 e 18 del Consiglio di Stato”, firmata dal Responsabile del Settore.

Non si comprende perché poi sia stata avviata una procedura di rinnovo dell’affidamento fino al 2033 sotto forma di “avviso pubblico” tramite Albo Pretorio chiedendo ad eventuali altri soggetti di manifestare interesse alla concessione entro la scadenza di 20 giorni; non esattamente un bando pubblico per titoli che la normativa europea prescrive.

A evidenziare che le cose non siano state fatte a norma di legge, è il fatto che la stessa procedura comunale che proroga al 2033 le concessioni, inserisce una frase con cui solleva esplicitamente l’Amministrazione “da ogni responsabilità diretta o indiretta, in caso di declarata invalidità, inefficacia o nullità, in ordine alla sovraordinata normativa extracomunitaria, della presente licenza suppletiva di estensione temporale”.

Questo significa che la stessa amministrazione non si fa garante della procedura da lei stessa avallata lasciando le concessioni balneari prorogate fino al 2033 nell’incertezza normativa.

Infatti per tre concessioni balneari, le n. 93, 94 e 146/2008 l’escamotage dell’“Avviso” non ha assicurato la continuità della gestione fino al 2033, essendo pervenute più domande concorrenti. Per queste tre concessioni il Comune avrebbe quindi deciso, con delibera di Giunta n. 19 del 3/2/2022, di procedere al bando pubblico. I gestori delle tre concessioni hanno quindi impugnato la suddetta delibera al TAR denunciando l’illegittimità dell’intera procedura (come ha fatto la Co.Na.Ma.L. con la sua diffida).

Alla prova dei fatti la strada scelta dal Comune per aggirare la normativa Europea non offre, né ai concessionari di spiaggia né a chi le spiagge le frequenta, alcuna certezza. Non sarebbe stato più opportuno per il Comune procedere con bandi pubblici che premino la piccola impresa giovanile, i migliori servizi al cittadino a prezzi accessibili, le scelte rispettose della natura, del mare e dei diritti dei lavoratori stagionali? Coalizione Futuro chiede chiarezza e rispetto della legalità”