Cancro della prostata e esposizione ad agenti chimici

CIVITAVECCHIA – Dal Dott. Giovanni Ghirga riceviamo e pubblichiamo:

L’esposizione all’Agent Orange è un importante fattore di rischio per il cancro alla prostata. Altri composti chimici simili appartenenti agli stessi gruppi chimici, principalmente diossine e pesticidi organoclorurati, sono stati associati a un aumento del rischio di cancro alla prostata. I casi di cancro alla prostata stanno aumentando in tutti i paesi e questo potrebbe essere correlato alla maggiore esposizione a queste sostanze chimiche?

– Kronstedt S, Chiu CB, Wahlstedt E, Cathey J, Saffati G, Rendon DO, Hinojosa-Gonzalez DE, Alrabaa A, Jones JA. Should Military Veterans Be Classified as High Risk for Prostate Cancer Screening? A Systematic Review and Meta-analysis. Urology. 2024 Oct 17:S0090-4295(24)00908-7. doi: 10.1016/j.urology.2024.10.027. Epub ahead of print. PMID: 39426737.

Il recente studio condotto da Kronstedt et al. (2024), “Should Military Veterans Be Classified as High Risk for Prostate Cancer Screening? A Systematic Review and Meta-analysis”, ha evidenziato come i veterani militari esposti all’Agente Arancio, un defoliante chimico utilizzato durante la guerra del Vietnam, presentino un rischio significativamente aumentato di sviluppare il cancro alla prostata. L’analisi sistematica ha dimostrato che l’esposizione a questo erbicida, il quale contiene elevate concentrazioni di diossine, è collegata non solo all’insorgenza di tumori prostatici, ma anche alla loro progressione aggressiva.

Studi precedenti hanno supportato questi risultati collegando l’esposizione a composti chimici come gli organocloruri (tra cui ossiclordano, PCB 180 e ?-hexaclorocicloesano) con un aumento del rischio di cancro alla prostata. Questi pesticidi agiscono come interferenti endocrini alterando il funzionamento ormonale e potenzialmente promuovendo tumori correlati agli ormoni, come quello prostatico (Ritchie et al., 2003) (Xu et al., 2009).

L’esposizione a diossine, come nel caso dell’Agente Arancio, è stata associata ad un aumento della mortalità per cancro alla prostata. In particolare, gli individui esposti a pesticidi contaminati da diossine presentavano un tasso di mortalità standardizzato di 1,2 per il cancro alla prostata (Kabir et al., 2018).

Anche l’uso professionale di pesticidi in ambito agricolo è stato collegato a un rischio aumentato di cancro alla prostata. Ricercatori hanno riscontrato un incremento del rischio di cancro alla prostata tra i lavoratori agricoli esposti a lungo termine a organocloruri come aldrin e HCH (Lemarchand et al., 2016).

In sintesi, studi recenti e precedenti evidenziano un forte legame tra l’esposizione a sostanze chimiche come le diossine e gli organocloruri e l’aumento del rischio di sviluppo e progressione del cancro alla prostata. Questi risultati rafforzano l’ipotesi che l’esposizione a questi composti chimici possa contribuire all’incremento globale dei casi di cancro alla prostata.

– Ritchie, J., Vial, S., Fuortes, L., Guo, H., Reedy, V., & Smith, E. (2003). Organochlorines and Risk of Prostate Cancer. Journal of Occupational and Environmental Medicine, 45, 692-702. https://doi.org/10.1097/01.jom.0000071510.96740.0b.

– Xu, X., Dailey, A., Talbott, E., Ilacqua, V., Kearney, G., & Asal, N. (2009). Associations of Serum Concentrations of Organochlorine Pesticides with Breast Cancer and Prostate Cancer in U.S. Adults. Environmental Health Perspectives, 118, 60 – 66. https://doi.org/10.1289/ehp.0900919.

– Kabir, A., Zendehdel, R., & Tayefeh-Rahimian, R. (2018). Dioxin Exposure in the Manufacture of Pesticide Production as a Risk Factor for Death from Prostate Cancer: A Meta-analysis. Iranian Journal of Public Health, 47, 148 – 155.

– Lemarchand, C., Tual, S., Boulanger, M., Carles, C., Levêque-Morlais, N., Stéphanie, P., Clin, B., Guizard, A., Velten, M., Marcotullio, E., Baldi, I., & Lebailly, P. (2016). O22-6?Occupational exposure to organochlorine insecticides and prostate cancer risk in agrican. Occupational and Environmental Medicine, 73, A43 – A44. https://doi.org/10.1136/oemed-2016-103951.117.

Grazie

Dr Giovanni Ghirga
Pediatra
ISDE ITALIA