CIVITAVECCHIA – Dall’Unione Inquilini Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo
A leggere le recenti dichiarazioni pubbliche del Commissario straordinario dell’Ater Civitavecchia Massimiliano Fasoli sui programmi dell’ente, si ricava una conclusione: l’Ater non metterà a disposizione nuovi alloggi per l’assegnazione alle famiglie in graduatoria del bando comunale per le case popolari (ERP).
Non ci saranno nuove case da assegnare in edilizia sovvenzionata ERP, perché i finanziamenti regionali serviranno per l’housing sociale, per fornire cioè alloggi a chi ha un reddito tra 25 mila e 49 mila euro, e per categorie particolari di richiedenti individuati secondo criteri ampiamente discrezionali.
Il Commissario sostiene che questa scelta è in linea con la nuova politica inaugurata dal Presidente della Regione Rocca e concordata coll’Assessore regionale alle case popolari Ciacciarelli, per cui oltreché a Roma l’housing sociale verrà riversato a gogo su tutto il litorale, a Civitavecchia come a S. Marinella.
Dunque senza risorse pubbliche per l’edilizia popolare rimarranno esclusi i precari della casa, quelli che hanno più bisogno di un’abitazione dignitosa perché versano in condizioni economiche difficili e vivono in disagio abitativo grave.
Il Commissario non si ferma neppure dopo l’ingiunzione del Comune a ritirare il bando per l’housing sociale del palazzo di via Veneto, case da destinare invece per l’edilizia pubblica sovvenzionata, per cui intende proseguire l’iter conclusivo e non lascia illusioni circa nuovi alloggi da assegnare per le case popolari. Ancora una beffa per chi attende da anni in graduatoria Erp e si vede ancora una volta negato il diritto ad una abitazione dignitosa.
Così l’Ater, senza confrontarsi con nessuno del territorio, neppure col Comune, agisce disattendendo il suo stesso scopo istituzionale primario, scavalcando e sostituendosi arbitrariamente alle competenze dell’Amministrazione comunale in materia di politica dell’abitare, di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.
Questa, dunque, è la politica abitativa che si intende attuare a Civitavecchia? Con la crisi sociale degli sfratti in aumento delle famiglie che cadono in povertà, non hanno casa, a cui è stato tolto dal governo Meloni pure il reddito di cittadinanza, il sussidio per l’affitto e per la morosità incolpevole.
L’Amministrazione comunale saprà reagire immediatamente, riappropriarsi del ruolo che le compete o si limiterà a gestire un bando ERP che certifica solo la graduatoria del bisogno a cui non sa dare risposta?
Fino a quando i politici locali e regionali continueranno a rimanere silenti ed inerti, di fronte ad una situazione di questo genere che colpisce i ceti più deboli e aggrava pericolosamente le disuguaglianze ed il disagio sociale già tanto diffusi in città?
Unione Inquilini Civitavecchia