Il meterelogo Stefano Bernardi sul disastro in Spagna: “Non ci sono scusanti: in tempi non sospetti era stato detto tutto sulla necessità di fare prevenzione”

VALENCIA – Da Mauro Nardella appassionato di meteorologia e vincitore del premio Verzella 2024 insieme al metereologo Stefano Bernardi riceviamo e pubblichiamo
Il disastro che in questi giorni il mondo intero ha visto plasmarsi sulla Spagna e in modo particolare a Valencia, non ha eguali nella storia della città andalusa.
L’equivalente della pioggia di un anno caduta in meno di 8 ore non poteva non creare problemi laddove si ha la sfortuna di vederla abbattersi.
Se a tutto questo ci aggiungiamo il fatto che poco si fa rispetto a quello che si dice attorno al cambiamento climatico legato ai cicli che caratterizzano il mondo della meteorologia, allora si che ciò che già di per sé rappresenta un evento catastrofico assume i connotati di quelli sperimentati in Spagna con tanto di un centinaio di morti e danni materiali incalcolabili da mettere sulla coscienza di chi poteva fare di più e non ha fatto nulla.
Affermare che si è fatto poco a livello di prevenzione ora che il danno è stato fatto assume un valore di pura, quanto stupida retorica.
Dire che si poteva fare di più magari preparandosi in tempo, sfruttando le belle giornate che comunque sempre caratterizzeranno gli intervalli meteorologici e ascoltando soprattutto ciò che gli scienziati e i previsori del tempo dicono o hanno detto in periodi non sospetti sugli effetti che i cambiamenti climatici possono produrre, funge sicuramente  da condanna nei confronti di chi poteva agire in termini di prevenzione e non l’ha fatto.
Ritorna in questi casi quello che è divenuto oramai un mantra del meteorologo Stefano Bernardi: prevenzione, prevenzione e ancora prevenzione!…
D’altronde è stato lo stesso Bernardi a sgolarsi, fino a quasi perdere la voce, quando a dover essere annoverato era il rischio reale che si potessero verificare eventi del genere in pieno mediterraneo.
Bernardi lo aveva detto e più volte ribadito:    “attenzione le acque del Mediterraneo sono molto più calde della norma. La possibilità che si possano verificare eventi estremi se non catastrofici in qualsiasi parte del mediterraneo è quasi sicuro!”.
Eppure l’esperto meteo aquilano, che sulla sua pelle ha sperimentato il tremendo terremoto del 2009 facendo della prevenzione un vademecum della sua vita tanto da vincere un premio nazionale per questo, non è assolutamente un profeta bensì uno di quelli che afferma le cose attraverso la lettura di ciò che la scienza dice e, soprattutto, ciò che l’esperienza porta ad interpretare.
Come spesso accade in questi casi, però, le parole restano inascoltate al costo di vite umane spezzate e danni il cui costo per riportare tutto in equilibrio, messi insieme, è di sicuro molto superiore a ciò che verrebbe speso facendo semplice prevenzione.
Non ci resta altro che fare diventare nostro il mantra tanto caro a Bernardi: PREVENZIONE, PREVENZIONE E ANCORA PREVENZIONE!!!
Mauro Nardella