CIVITAVECCHIA – Da Risorgimento Socialista riceviamo e pubblichiamo:
Mentre scriviamo splende il sole. Godiamocelo. La storia recente ci insegna che il clima potrebbe drasticamente rivoltarsi contro di noi. Ogni giorno è come se ci dicesse: “sta’ mano po’ esse fero o piuma”. Oggi è stata piuma.
Anzitutto la nostra solidarietà ai cittadini di Civitavecchia che hanno subito danni. Una casa devastata dal fango non è solo un danno alle mura. E’ anche una violenza contro ciò che l’abitazione, al di là del mero valore commerciale, significa. Il luogo della famiglia, dei ricordi preziosi, l’ancora di salvezza contro il mondo, i cui ci si sente protetti e al riparo.
Abbiamo atteso qualche giorno prima di porre il problema della sicurezza idrogeologica della città. Lo abbiamo fatto perché il nostro obiettivo non era quello di mettere in difficoltà l’amministrazione attuale, né di ostacolare, con polemiche inutili, l’opera di chi ha cercato di porre rimedio alla situazione. Abbiamo notato, però, con un certo imbarazzo, atteggiamenti preventivi inutilmente difensivi e un assai preventivo nervosismo ingiustificato, da parte di un consigliere di maggioranza, che è arrivato a dichiarare: “ogni strumentalizzazione o attacco per altri fini in questo momento è da rispedire al mittente”. Speriamo che ciò non abbia un significato politico, cosa che sarebbe grave, ma sia ascrivibile solo alla caratterialità e, quindi, esternazione a titolo personale.
Non ci sembra che ci sia stato un tentativo di rivoluzione con la scusa del disastro. Né sommosse. Sarebbe abbastanza stupido, inoltre, addossare all’amministrazione Piendibene, che si è insediata da pochi mesi, la responsabilità di un dissesto che parte da lontano, con responsabilità stratificate di tutte le amministrazioni che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi passando per la frettolosa ricostruzione post bellica e per il boom edilizio degli anni ’60 e ’70. Due passaggi che avrebbero bisogno di una commissione consiliare d’inchiesta per fare luce su quanto sia accaduto davvero.
Il nervosismo preventivo e ingiustificato diventa, quindi, ancora più ingiustificato.
Quel che si può legittimamente chiedere a questa amministrazione, nella speranza di non essere additati come nemici del popolo solo perché latori di una proposta politica ed amministrativa che vuole il bene della città, è essere messi a conoscenza di quali sono le idee e le proposte per mettere in sicurezza il nostro territorio. Sempre che queste idee esistano e che siano parte dell’agenda amministrativa.
Giacché nessuno degli assessori competenti, fino ad oggi, ne ha parlato.
L’eccezionalità dell’evento non può e non deve essere una scusa per rimanere immobili. L’eccezionale, da un punto di vista climatico, oggi è all’ordine del giorno. Lo sanno bene i consiglieri di maggioranza e gli assessori con un impegno, passato e presente, sulle questioni ambientali. Soprattutto da loro ci aspettiamo un cambio di passo.
E’ legittimo chiedere, anche, del binomio ambiente-sviluppo. Spesso sentiamo parlare di logistica, dimenticando che la cementificazione del suolo di vaste aree, come quelle necessarie per la logistica, appunto, impediscono un corretto assorbimento dell’acqua da parte del terreno.
Ad esempio, esiste, da parte del comune, uno studio sull’impatto della cementificazione del suolo che possa essere adoperato come bussola nella progettazione di nuovi insediamenti logistici? Se non esiste, perché non dargli corpo per sapere come potersi e doversi comportare per limitare i danni degli eventi “eccezionali”?
Restiamo in attesa di un riscontro. Non per noi. Non abbiamo un ego così grande. Ma perché qui vengono sollevati temi importanti per la città. Farli passare sotto silenzio o dribblarli sarebbe irriverente nei confronti di tutti i cittadini. A cominciare da quelli che hanno subito danni.