“A che serve un sondaggio? I problemi dei pendolari sono noti a tutti”

Stazione FsCIVITAVECCHIA – Nel riflettere sulla recente iniziativa del movimento “Freedom”,ovvero dei Sigg. De Sio ed Attig, inerente un sondaggio da condurre tra i pendolari “per verificare la qualità del servizio offerto in città”, attraverso la distribuzione di apposite schede informative, reprimo a stento una fragorosa risata per due fondamentali motivi. Il primo é che su tale problema si sono sprecati nel corso degli ultimi 2 anni fiumi di parole, ettolitri d’inchiostro e tonnellate di carta, per cui tutto quello che c’era da sapere, in merito, lo sanno persino i binari del tronco Fr.5.
Solo lo scrivente ha prodotto più di un intervento in merito, molto prima che “Freedom” si svegliasse per andare a caccia di consensi, arrivando persino ad inviare una “lettera aperta all’on. Matteoli” al fine di sollecitare il suo intervento per sanare questa situazione della quale, peraltro, i citati Signori si rendono, improvvisamente, conto solo oggi che non hanno più una poltrona dove riposarsi e della quale si sono, peraltro, disinteressati quando una poltrona sotto il sedere, invece, l’avevano.
Questo chiarisce, ove ve ne fosse ancora bisogno, lo scopo della “campagna ferroviaria” posta in essere dopo la pausa vacanziera dagli interessati. Sono decenni ormai, e non solo da ieri, che centinaia di pendolari, rivendicano il loro diritto ad un trattamento umano, ma negli ultimi tempi, esasperati e delusi, dopo aver  srotolato un tappetino, pregano rivolti alla Mecca sperando che Allah fornisca loro  il treno quotidiano, o qualcosa di “simile”, visto che anche Gesù Cristo si  é rivelato  impotente di fronte a tale problema.
In tale ambientazione “islamica”, Freedom potrebbe chiedere l’intervento del Col. Gheddafi: altro che consensi, sono sicuro che otterrebbe la ristrutturazione di tutto il tronco e la sostituzione globale di tutto il materiale rotabile, garantendo, però, l’impegno, da parte dei pendolari, di prostrarsi  nella preghiera dell’andata ed in  quella del ritorno.
Il secondo é che sui grandi temi “sociali” d’attualità, come l’inquinamento ambientale da mercurio e da amianto, “Freedom” non ha mai speso una parola: chissà mai perché!
Grazie agli effluvi di una “moderna centrale a carbone”, che qualcuno pare vorrebbe funzionasse a Cdr, anche il pesce comincia a presentare, ora, una biochimica particolare tutta “civitavecchiese”. Ed a proposito di carbone, consiglio al Sig. De Sio di leggere e riflettere sui contenuti dei recenti rapporti di Greenpeace e della Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente-Alto Lazio: probabilmente, al termine di una lunga quanto ponderata riflessione, proporrebbe il ripristino dei convogli ferroviari con motrici a “carbone”, le locomotive dei nostri nonni per intenderci, così da risolvere il problema dei convogli modello  “Vivalto” una volta e per sempre.
Negli anni sessanta, fu dato allo stampe un magnifico libro: “Navi e poltrone”, in cui un alto ufficiale della Marina Militare Italiana denunciava lo squallido comportamento delle alte sfere durante l’ultimo conflitto, in tale scia, alla prossima manifestazione di “Un film per Civitavecchia” , Freedom ed il Sig.De Sio potrebbero partecipare proponendo la trama di un film  dal titolo “Carbone e poltrone” e vincerebbero senz’altro.
Mentre alla Sig.a Attig vorrei proporre di allestire per il prossimo inverno, “un punto ristoro Freedom” dove offrire, al mattino presto e gratuitamente, solo ai pendolari sia chiaro, un buon caffè bollente alla “sambuca” all’insegna dello “slogan”: “Freedom  viaggia con Te!”, avrebbe un successone senza doversi agitare tanto con le schede informative!!!

Gabriele Pedrini – Segretario federale Fiamma Tricolore