CIVITAVECCHIA – Boom di esclusi dall’esonero di pagamento per il servizio mensa scolastica, il trasporto scolastico e l’asilo nido. Più della metà degli usufruenti dello scorso anno (72 su 130 secondo le cifre fornite dai sindacati) ha visto infatti respingersi la richiesta avanzata all’Ufficio servizi sociali del Comune per nullità della domanda. Il tutto, denuncia l’Unione Sindacale di Base, a causa di un cavillo burocratico che ha messo fuorigioco decine di famiglie; nello specifico “una firma mancante su una Dichiarazione Sostitutiva Unica facente parte della Dichiarazione Isee compilata nei Caf e Patronati”.
“Nel bando di quest’anno – spiega infatti l’Usb Rdb Enti Locali – è stata inserita la motivazione di nullità della domanda con la seguente dicitura ‘sarà dichiarata nulla la domanda che avrà l’attestazione Isee non corredata della dichiarazione sostitutiva unica debitamente firmata dal dichiarante’. Questa eccessiva burocratizzazione del Bando ha di conseguenza spiazzato e selezionato moltissime persone bisognose di esonero del pagamento e in diritto di garantire l’obbligatorietà scolastica ai propri figli quasi a rischio. Come Organizzazione Sindacale riteniamo che questo inserimento burocratico di una firma selezionatrice, tra l’altro inserita nella dichiarazione Isee già convalidata dai Caf e inviata addirittura all’Inps, non rientri nei compiti e nelle funzioni dell’Ufficio Servizi Sociali che invece dovrebbe informare, aiutare e richiamare le persone bisognose che con dignità presentano domanda di esonero solo perché vogliono mandare i propri figli a scuola parimente alle altre famiglie meno disagiate. Sarebbe stato meglio e più qualificante per l’Amministrazione che l’Ufficio Servizi Sociali avesse richiamato tutte le persone a sottoscrivere tale dichiarazione oppure a chiedere ai Patronati e ai Caf la dichiarazione originale convalidata”.
Tale restrittività burocratica secondo l’Usb può essere quindi interpretata solo con due motivazioni: “O che l’Ufficio Servizi Sociali abbia inserito clausola di nullità per lavorare quantità minori di pratiche oppure che l’Amministrazione abbia inteso risparmiare risorse economiche. Tutto ciò è anche confermabile dal fatto che la Commissione Esaminatrice si è riunita soltanto negli ultimissimi giorni di Agosto e in tutta fretta ha pubblicato graduatoria il 31 stesso, peccato che le domande erano già in Ufficio sin dal 30 Giugno data di scadenza presentazione prevista nel Bando. Due mesi di tempo quindi per sanare benevolmente tale situazione, ma il bando ormai era fatto così, la selezione è avvenuta e le persone bisognose sono state rovinate per una firma burocratica anziché il reale accertamento finanziario che dovrebbe essere l’unico vero motivo di esclusione; nel Bando di presentazione domanda poi non sono previste le modalità di ricorso e quindi l’utente bisognoso è ancor di più penalizzato visto che ha pochissimi giorni per contrastare tale graduatoria per l’inizio della scuola”.
L’Usb si domanda quindi se ora queste famiglie bisognose non dovranno chiedere l’intervento delle Assistenti Sociali visto che non sono in grado, in alcuni casi, di poter continuare a lavorare o addirittura di portare a scuola i propri figli. “Chi garantirebbe in questo caso il diritto di obbligatorietà scolastica a questi bambini?”.
La richiesta dell’Usb Rdb Enti locali, dunque, è l’immediato riesame delle domande non ammesse da parte della commissione esaminatrice.