Esattamente 28 anni fa, il 13 Settembre del 1982, a Ginevra veniva arrestato il venerabile Licio Gelli, Gran Maestro della loggia massonica P2.
La data di fondazione della loggia massonica Propaganda 2 si perde nel tempo, come spesso accade per simili “riunioni di gentiluomini”. E’ noto, comunque, che era un antico sodalizio. Dopo la seconda guerra mondiale era stata riorganizzata, con l’aiuto della massoneria Usa, trasferendovi i massoni più in vista o che dovevano restare “coperti”. Nel Dicembre 1965 il Gran Maestro aggiunto Roberto Ascarelli presenta l’apprendista Licio Gelli al Gran Maestro Gamberini, il quale lo eleva immediatamente di grado nella gerarchia massonica e lo inserisce nella loggia P2. Nel 1969 Ascarelli e Gamberini affidano a Gelli un non meglio precisato incarico speciale nella loggia. Nel 1971 Gelli diviene segretario organizzativo e ha il totale controllo della loggia.
Il 10 Dicembre 1981 il Parlamento ha ufficialmente sciolto la P2. Si tratta però solo di un atto formale; in realtà Gelli, nonostante i molti anni di carcere a cui è stato condannato, è ancora a piede libero e ha a disposizione un enorme patrimonio per continuare a tessere i suoi intrighi. Il “piano di rinascita democratica” sequestrato a Maria Grazia Gelli nel Luglio 1982, rappresenta la “carta programmatica per l’Italia” della P2 e prevedeva tra le altre cose (citiamo testualmente): “alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali”, istituzioni fondamentali da restaurare, secondo il piano sovversivo della loggia deviata (fu definita “deviata” dalle stesse logge regolari italiane) che erano i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verificare la Destra Nazionale), la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia, per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata. I sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori. La normativa per l’accesso in carriera dei magistrati tramite esami psicoattitudinali preliminari (!!)
Si sospetta che la sovversiva Loggia massonica deviata Propaganda 2 sia implicata nella Strage del treno Italicus, nella strage di Bologna, nella strage di Ustica, nella strage di Piazza Fontana, nella strage del rapido 904, negli omicidi: Calvi, Pecorelli, Olof Palme,Semerari, nel colpo di stato militare in Argentina (il criminale golpista, generale Emilio Massera pochi giorni dopo il golpe, il 28 marzo 1976, scrisse a Gelli per esprimere “la sua sincera allegria per come tutto si fosse sviluppato secondo i piani prestabiliti” e augurargli “un governo forte e fermo sulle sue posizioni e nei suoi propositi che sappia soffocare l’insurrezione dei dilaganti movimenti di ispirazione marxista”), nel tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese, nel tentativo di colpo di stato della Rosa dei Venti, nel caso dei dossier illegali del SIFAR, nell’ operazione Minareto, nel falso rapimento Sindona, nel tentativo di depistaggio durante il rapimento Moro, nei rapimenti Bulgari, Ortolani, Amedeo, Danesi, Amati; la P2 è inoltre accusata di aver intessuto rapporti con la banda della Magliana e la banda dei Marsigliesi, di svariati crack tra cui quello Sindona, quello del banco Ambrosiano, del caso Rizzoli-Corriere della Sera e di altre miriadi di pagine tristissime della recente storia d’Italia.
Licio Gelli era il capo di una organizzazione parastatale e sovversiva, che ha corroso e infettato linfa buona a questo paese, che voleva fare del trasformismo un metodo politico, che aveva amicizie in efferate dittature, che voleva privare il paese di un’informazione pubblica decente, che voleva piegare i lavoratori incondizionatamente alle leggi di un mercato sempre più spietato e schiavista, senza la tutela sindacale, che presupponeva la pericolosità e la demenza della magistratura italiana, che voleva fare del trasversalismo trasformista un metodo politico: una plutocrazia oligarchica.
Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati: Procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato; Calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola; Calunnia aggravata dalla finalità di terrorismo per aver tentato di depistare le indagini sulla strage alla stazione di Bologna, vicenda per cui è stato condannato a 10 anni; Bancarotta fraudolenta (Banco Ambrosiano); Nel 1993 venne indagato per offesa all’onore dell’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per un articolo pubblicato sul mensile trevigiano Il Piave.
Licio Gelli è oggi un uomo libero, ma il suo arresto è una pagina felice per chi ama la democrazia; nessun giornale oggi lo ha ricordato, forse alla fine ha vinto lui, ma per noi il 13 Settembre è festa nazionale.