CIVITAVECCHIA – Spett/le Redazione
piacevole sorpresa sentire finalmente una voce istituzionale (Consigliera Tidei) riprendere in termini realistici la “vexata quaestio” del recupero funzionale dei nostri Parchi su cui oggi arrossire è dir poco per così come sono.
Spiace, di contro, ed a fronte della comprovata incapacità della pubblica loro gestione, il rassegnato scetticismo che quella proposta di affidamento a privati ha incontrato presso il giovane e dinamico neo Assessore, che, in quanto tale (e, gli auguro, “in carriera”) dovrebbe invece spendersi con forza e sana ambizione ad un rinnovamento culturale del modo di curarsi della propria città, anziché perpetuarsi in quella sindrome spiccatamente nostrana del
“a C’vecchia ‘un se po’ fa”, seppur motivandosi, nella fattispecie, da fallimentari esperienze passate, comunque originate e maturate in altre logiche ed altre storie su cui non giova a nessuno attendere ancora di far chiarezza.
Del resto non ci mancano almeno due vicini, positivi esempi di buona ed anche redditizia esternalizzazione: la Ficoncella ed il Parco Kennedy di Santa Marinella; che non si vede perché non debbano funzionare anche per i nostri Parchi.
Sarà che sarò di dura comprensione, ma io vedo sprechi, piuttosto che pubblica e duratura utilità, quel rinnovare qualche attrezzo qua e là, qualche sfalcio quando proprio non se ne può fare a meno, piazzare due discutibili porticine (e pure transennate da reti pericolanti – venire per credere al Parco Spigarelli !) per due calci al pallone…oppure far raccogliere occasionalmente (sic!) l’immondizia quando dovrebbe essere invece un esercizio quotidiano. Certo, ognuno ha il suo metro di autogratificazione, ma non credo che in nessun caso possa soddisfarsi con qualche (spontaneo?) pubblico ringraziamento per sparsi rattoppi.
Coraggio, dunque; rifiutiamo una volta per tutte la vecchia politica dell’indulgere a facili alibi di resa ad immotivate ineluttabilità, e, magari cominciando dai Parchi, facciamocela venire quella “voglia di fare” che, a suo dire, pare che sia (di già ?!) sfumando al giovane Assessore.
Se le “rivoluzioni” non si fanno da giovani, quando, allora?
Gennaro Goglia