E’ il Governo che si vanta in continuazione di non aumentare le tasse. Ma poi pervicacemente le alza eccome; anzi, ne introduce addirittura di nuove. Il Senato ha infatti approvato nei giorni scorsi il Decreto legge sui trasporti che prevede l’introduzione dei nuovi pedaggi autostradali sulle tratte gestite dall’Anas. Tra queste anche il Grande raccordo anulare. Quegli stessi aumenti già disposti ad agosto che il Tar aveva però dichiarato illegittimi, toccando anche punte del 25-30%. Il transito al casello di Maccarese-Fregene, solo per fare un esempio, era schizzato non a caso da1,80 a 2,30 euro. Ma il Governo “che non aumenta le tasse”, proprio a dimostrazione della sua politica economica “a favore” dei consumatori, era ricorso al Consiglio di Stato, che però come noto ha respinto l’appello. Uno schiaffo che non ha fatto desistere il Governo dal suo progetto “a favore” dei consumatori. Sempre il Governo “che non aumenta le tasse”, infatti, ha trovato la scappatoia per aggirare le sentenze dei tribunali: una legge ex novo che dopo il placet del Senato attende soltanto il via libera della Camera prima di diventare esecutiva. E l’aspetto curioso del voto di dei giorni scorsi di Palazzo Madama è il fatto che a favore dell’introduzione dei pedaggi lungo il Grande raccordo anulare hanno votato anche i deputati del Pdl del Lazio e della Provincia di Roma, che evidentemente devono volere un gran bene ai loro elettori a cui in campagna elettorale avranno sicuramente raccontato anch’essi che loro sono quelli “che non aumentano le tasse”. Gli aumenti scatteranno a partire dalla primavera 2011. E c’è da scommettere che per quella data, il grammofono di Palazzo Chigi gracchierà ancora che questo è il Governo “che non ha aumentato le tasse”…
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