TARQUINIA – “Celebrando e ricordando i caduti, ritorniamo con la mente a quanti combatterono e caddero nella Grande Guerra e ricordiamo quanti (uomini e donne) si sacrificarono per regalarci un’Italia libera e indipendente e quanti, ancora oggi, muoiono per rendere liberi e indipendenti altri popoli. Il pensiero corre alle unità italiane di pace coinvolte in diverse operazioni nelle principali aree di crisi del mondo”. Lo ha detto il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola nel suo intervento al monumento dei Caduti in piazzale Europa dove si è conclusa la ricorrenza della “Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, che si è aperta, come da programma, alle ore 9.30 con la messa celebrata nella chiesa di San Francesco e la deposizione di una corona di alloro nel Sacrario dedicato ai caduti in guerra. Alle ore 10.30 è scattato lo schieramento alla presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, dell’Università Agraria, delle autorità ecclesiastiche, delle forze dell’ordine, delle associazioni combattentistiche e d’arma e di volontariato, di molti cittadini e di alcune classi della scuola elementare “Corrado e Mario Nardi”, della scuola media “Ettore Sacconi”, della scuola superiore “Isis” e dell’istituto paritario “San Benedetto”. In piazza Giacomo Matteotti, davanti al busto di Domenico Emanuelli, di cui nel 2010 ricorre il centenario della nascita, è stata posizionata una corona di alloro e due ragazze dell’ISIS ne hanno ricordato la figura di grande uomo e politico, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia di Tarquinia. Con l’accompagnamento musicale della banda “Giacomo Setaccioli”, il corteo ha raggiunto piazzale Europa, percorrendo corso Vittorio Emanuele II e via Umberto I. Di fronte al monumento ai Caduti si è svolta la collocazione della corona di alloro e l’alzabandiera, a cui è seguito il discorso del sindaco Mazzola che ha sottolineato l’importanza della memoria storica di un popolo, perché possa guardare al futuro con fiducia. Al termine alcuni bambini delle elementari hanno parlato in modo originale dell’unità d’Italia, utilizzando i dialetti di varie regioni, mentre un gruppo di ragazzi delle medie ha prima intonato una canzone della Grande Guerra e, insieme a tutti i presenti, ha poi cantato l’inno di Mameli. “La presenza di tantissima gente – ha affermato il sindaco Mazzola alla fine della manifestazione – rappresenta la testimonianza della nostra vicinanza alle centinaia di soldati e soldatesse che operano in ogni parte del mondo, nei luoghi più critici, con il solo scopo di mantenere la pace e tenere guerra e terrorismo il più lontani possibile dalle nostre terre, le nostre case. Ed è importante la presenza odierna di tanti giovani alla cerimonia, perché devono comprendere a fondo la portata degli eventi storici che oggi ci consentono di vivere in un paese unito e i valori che hanno costruito l’Italia”.
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