SANTA MARINELLA – Torna a far parlare di sé il Consorzio di Cooperativa sociale Riabilitazione e Reinsediamento, meglio conosciuto come Ri.Rei. E, anche questa volta, non se ne parla bene.
La notizia è, di fatto, la dimissione di una ragazza disabile, Francesca C., per “assoluta incompatibilità di continuare a svolgere, da parte del nostro personale, attività clinica riabilitativa nei confronti dell’utente, stante la persistente opera della genitrice di continua diffamazione svolta nei confronti di tutto il nostro personale di assistenza”, come si legge nella nota inviata dall’Amministratore della struttura, Rossana Varrone, alla paziente.
In altri termini, la madre della ragazza avrebbe denunciato disservizi e carenze gestionali del Consorzio e, in conseguenza di ciò, l’Amministrazione avrebbe ritenuto incompatibile la presenza della figlia nella struttura. Francesca, infatti, ha bisogno delle cure e non viene dimessa per le buone condizioni della sua salute, ma semplicemente perché risulta essere una paziente “scomoda”, in quanto figlia di una donna che non ha esitato a denunciare pubblicamente quelli che ha ritenuto veri e propri abusi nei suoi confronti.
“Si è varcato ogni confine, ogni limite – afferma Angelamaria Cantona, Presidente Associazione genitori utenti disabili Onlus – Questo significa essere malvagi nei confronti di una ragazza disabile e di tutta la sua famiglia. Tutti devono sapere, tutti dobbiamo mobilitarci. Siamo di fronte ad una piovra di nome Ri-Rei, che con i suoi tentacoli ha distrutto quelle poche speranze in un futuro migliore per Francesca e per tutti quei ragazzi e ragazze innocenti”.
E’ lecito allora chiedersi se estromettendo Francesca da quello che è il suo mondo, la sua vita, non solo si compia un atto di crudeltà, ma si ledano i diritti alla tutela che una persona diversamente abile ha nell’ordinamento italiano.
“Oggi questa lettera ci ha tolto il respiro – prosegue la signora Cantona – ed ha sentenziato in via definitiva la violazione di ogni diritto e di ogni tutela normativa per le persone handicappate”.
E nel frattempo, a certificare la persistente difficile situazione interna al consorzio, giunge l’ennesimo grido di allarme da parte di 80 lavoratori a partita Iva del consorzio, da 7 mesi senza alcuna retribuzione. Lo affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio. “Non è la prima volta che Ri.Rei., con la scusa dei ritardi dei pagamenti da parte della Regione Lazio, calpesta i diritti dei lavoratori, affamandoli e creando una situazione di altissimo disagio sociale, economico e psicologico. L’atteggiamento del consorzio, indegno ed oltraggioso verso operatori e pazienti, si scontra con l’ineccepibile comportamento di questi 80 lavoratori che, nonostante le difficoltà economiche, stanno garantendo il livello assistenziale dei pazienti disabili, continuando a svolgere il servizio riabilitativo sia ambulatoriale che domiciliare. Auspicando che il consorzio provveda subito alla regolarizzazione dei sette mesi di arretrati -concludono Peduzzi e Nobile- chiediamo alla Presidente Polverini e all’Assessore Zezza di intervenire con urgenza per sbloccare questa difficile situazione e, considerata la totale inaffidabilità di Ri.Rei., di operare quanto prima al fine di reinternalizzare i servizi alle Asl”.