C’è sempre qualcosa che emoziona in Roberto Baggio. Sia nella sofferenza che nella gioia. C’è sempre qualcosa che emoziona….
Come racconta Vittorio Perrone, nella prefazione del libro di Roberto Baggio “Il sogno dopo”: Conserverò sempre il ricordo della sua forza, della sua determinazione, del suo incoraggiare chi gli stava intorno, della sua lotta, della sua allegria, della sua voglia di combattere, della sua voglia di sdrammatizzare, del suo essere sempre e ovunque se stesso: umile e autentico.
Oggi, 14 novembre 2010, sono passate da poco le 10 del mattino a Hiroshima e Roberto Baggio riceve il “Peace Summit Award 2010”.
Il premio che ogni anno è assegnato dal summit mondiale dei premi Nobel per la Pace, gli è stato consegnato nel Parco della Pace, costruito sull’area dove esplose la bomba atomica che rase al suolo la città di Hiroshima nel 1945.
La motivazione con la quale gli viene consegnato il premio è la seguente: “Per i suoi contributi alle organizzazioni di beneficenza in tutto il mondo, oltre ai finanziamenti agli ospedali, per il terremoto di Haiti e per il suo impegno per la libertà di Aung San Suu Kyi”. E riguardo proprio a quest’ultima il nostro Roberto non ha avuto esitazioni nel dedicarle il riconoscimento, reso vero dalla liberazione avventa poche ore prima.
Come da te pubblicato nel 2002 nel libro, dopo i Mondiali ai quali non ti è stato concesso di partecipare, in cui dicevi: “Non ricorderò il 2002 come il numero 23 che non sono stato ma come il numero 10 che sono tornato ad essere. Che sarò ancora”.
Grazie Roberto, hai reso come sempre più vere ed emozionanti le parole pronunciate da Aung San Suu Kyi in occasione della sua liberazione: “Non perdete la speranza”.