CIVITAVECCHIA – L’incendio di ieri all’interno di Torre Valdaliga Nord accende come prevedibile il dibattito politico in città, con richieste di chiarimenti sulle ragioni dell’esplosione e perplessità circa le rassicurazioni sula buona qualità dell’aria che giungono da più parti politiche.
Chiedono al Sindaco Moscherini, che ancora non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sull’incidente, di conoscere “che tipo di olio interno ai trasformatori in uso a Tv Nord ha alimentato l’incendio” i Consiglieri comunali del Pd Marco Piendibene, Nicola Porro, Roberto Cosimi, Marietta Tidei e Mauro Guerrini, i quali, attraverso una interrogazione, domandano al primo cittadino anche “se tale olio è classificato come sostanza tossica per l’ambiente e per gli organismi animali, se tale materiale e i suoi contenitori debbono essere smaltiti come rifiuti pericolosi, se le fiamme ed i fumi hanno reso volatili microparticelle di tale olio” e “se tale olio è caratterizzato da persistenza nell’ambiente a causa della bioaccumulabilità lungo la catena alimentare”.
Ha invece presentato un esposto alla magistratura l’Unione Sindacale di Base-Lavoro privato in merito alla situazione autorizzativa dell’impianto di Tvn. Secondo l’Usb, infatti, “risulterebbe che la centrale sia stata progressivamente avviata all’esercizio ben prima che fossero completate tutte le attività incluse nel progetto, e, con riguardo ad alcune parti di impianto soggette a controllo di prevenzione incendi, addirittura prima che i Vigili del Fuoco avessero rilasciato i preventivi Pareri di conformità. In proposito esiste una specifica nota di richiamo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma Ufficio Prevenzione Incendi di Civitavecchia inviata nel maggio 2010 alla società Enel e al Comune di Civitavecchia, finalizzata ad ottenere il rispetto delle previsioni di legge in materia”.
Anche il Segretario dell’Udc Marco Di Gennaro batte sul tema sicurezza della centrale ricordando come “la relazione peritale effettuata dopo la morte di un operaio a Tvn lo scorso anno ha sollevato alcuni dubbi strutturali sull’impianto la cui complessità esige un accurato programma di manutenzioni per garantire la necessaria sicurezza lavorativa che non può mai essere sacrificata ad interessi economici”. “Non si può e non si deve risparmiare sulla sicurezza perché garantendo la sicurezza si difendono anche l’ambiente e la salute dei cittadini la cui tutela non può essere affidata al vento più o meno favorevole che spira in quel momento” conclude Di Gennaro il quale auspica inoltre “che l’Enel informi tempestivamente, in maniera compiuta ed ufficiale, la città su quanto accaduto”.
Usa toni duri invece il Segretario dei Giovani Democratici Stefano Giannini, per il quale “non è più il momento di gridare allo scandalo perché, purtroppo, la maggioranza dei Cittadini è assuefatta sia agli scandali che agli ‘urlatori’. È il momento – afferma – di pretendere una scelta politica chiara, netta e coraggiosa. Ad Aprile si andrà alle urne e i cittadini potranno scegliere chi secondo loro avrà le capacità per imporre finalmente un controllo adeguato e vincolante, non farsesco , dell’inquinamento della centrale Enel e di programmarne la cessazione dell’attività nel tempo adeguato. La centrale a carbone, che doveva essere all’avanguardia sia per l’emissione di polveri sottili sia per la sicurezza, ha dimostrato di essere di nuovo un tangibile pericolo. Chiediamo alle istituzioni di assumersi le proprie responsabilità e cercare una soluzione per salvaguardare la nostra salute. Ciò significa andare oltre la semplice ed isolata ‘visita di piacere’ ogni qual volta accada qualcosa. I cittadini ormai sono stanchi delle chiacchiere, della propaganda e delle passerelle”.
Ricorre come di consueto all’ironia, infine, il segretario federale della Fiamma Tricolore Gabriele Pedrini
per il quale, “se la soluzione del problema energetico si fosse concretamente orientata a tecnologie concettualmente più moderne , quali le fonti rinnovabili, un tale tipo di incidente sarebbe stato certo più remoto”. “Per la cronaca – commenta Pedrini – oggi Civitavecchia ha subito il primo ‘bum’ ambientale , ora attendiamo il secondo che non tarderà molto e sarà costituito dall’amianto dopo di che potremo immettere sul mercato la ‘Sambuca bum-bum’ che sicuramente diventerà più conosciuta del ‘Tequila bum-bum’ tanto caro alle dorate locations messicane! Assessore al Turismo e Commercio l’idea potrebbe sfruttata per la prossima edizione del suo Padellone di Qualità: canti, suoni, fuochi, fritti di paranza del Mare Monstrum e Sambuca bum-bum a volontà! Per l’Assessore all’ambiente ricordiamo il problema ‘eternit’ ed anche quello del mercurio legato alla combustione del carbone ….altrimenti la Sambuca dovrà chiamarsi ‘bum-bum-bum’!”.