CIVITAVECCHIA – C’è forte preoccupazione anche nel Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti di Civitavecchia per la nuvola di fumo sprigionatasi venerdì da Tvn. Tanto che il Dottor Paolo Giardi, in rappresentanza del Coordinamento, ha inviato una lettera urgente all’Arpa Lazio e alla Procura della Repubblica in sollecita risposte certe sulla possibile presenza di diossina nella nube provocata dall’esplosione.
Infatti, fa notare Giardi, “all’interno dei trasformatori ad alta tensione è notoriamente presente olio minerale per il funzionamento degli stessi; in base alle conoscenze scientifiche in nostro possesso dalla combustione degli olii minerali si sprigionano molte sostanze tossiche e nocive per gli organismi viventi e per l’ambiente e tra queste sostanze talvolta le più pericolose sono i composti organici eterociclici denominati diossine”.
Non va inoltre sottovalutato che, al momento dell’incidente, “il vento, che soffiava da ovest / sud-ovest a 9/10 nodi ha spinto dapprima la nuvola nera verso le colline e poi, cambiando di direzione, ha spinto gli inquinanti verso il lido di S. Agostino e la città di Tarquinia, che all’ora in cui si è verificato l’incidente la costa della Frasca e le spiagge di S. Agostino e di Tarquinia Lido erano gremite di bagnanti e di numerosi bambini”.
Per questi motivi il Coordinamento chiede ad Arpa e Procura se siano “in grado di escludere con assoluta certezza che dalle fiamme sprigionate dal trasformatore non si siano liberate diossine ed altre sostanze parimenti nocive e/o cancerogene”; “se, nel caso contrario, si possa escludere che tali sostanze siano state inalate dai soggetti che si trovavano in quel momento sottovento” e “e se non vi siano state inoltre ricadute sul terreno e sulle piante commestibili a foglia larga con conseguente penetrazione delle sostanze stesse sia nel ciclo alimentare che nelle falde acquifere”.