“I futuri acquirenti di Hcs non preludono ad un futuro roseo”

torre europa2CIVITAVECCHIA – Che Hcs non fosse proprio appetibile lo sapevamo tutti vista la gestione disastrosa degli ultimi anni frutto della cura Lombardi. Più volte avevamo evidenziato le perdite spaventose, l’indebitamento di Etruria che aumentava vertiginosamente insieme al costo di produzione, le ricapitalizzazioni continue di Etm e le perdite strutturali del sistema idrico. A leggere però i nomi di coloro che hanno presentato l’offerta per l’acquisto del 60% di Hcs il futuro non sembra più roseo. Assenti, come prevedibile, tutte le grandi aziende che hanno nella gestione dei servizi pubblici il loro core business e non c’è nessuna Spa o società capitalizzata. Le società (solo cooperative e srl) si occupano di tutt’altro: dal facchinaggio, ai servizi agli anziani, al traporto di rifiuti per conto terzi.
Chiaramente è difficile immaginare performance peggiori di quelle di Lombardi e i suoi, non vorremmo però che in una situazione disastrosa come quella attuale, il privato che si aggiudicherà il 60%, senza nessun know-how specifico nella gestione dei servizi pubblici, pensasse a mandare a casa un bel po’ di gente per far quadrare i conti. Non so se è un caso ma sembrerebbe che figli e parenti di consiglieri e esponenti politici di maggioranza stiano cercando o si siano già fatti trasferire da Hcs a Civitavecchia Infrastrutture che chiaramente non sarà oggetto di cessione. Sarà perché gli esponenti di maggioranza sanno quanto queste aziende siano state gonfiate e temono per il futuro dei loro cari?
Solitamente si chiede una capitalizzazione almeno doppia rispetto al volume di affari (in questo caso circa 40 milioni di euro) qui ovviamente non è stato fatto. Nessun partner industriale quindi e nessun partner di capitale. Speriamo di non passare dalla padella alla brace.

Marietta Tidei – Consigliere comunale Pd