CIVITAVECCHIA – Diceva Pirandello, che proprio un ignorante non era: “Quando i molti governano, pensano solo a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà”.
Questo per dire che, pur cercandolo, non riesco a vedere il nesso tra il richiamo alla democrazia del Sindaco di Civitavecchia e l’approvazione degli equilibri di bilancio (arrivati in ritardo sui tempi ricordo, con tanto di diffida da parte del Prefetto, il che non è da sottovalutare). Come non vedo il nesso logico tra democrazia e le scelte in materia finanziaria del Pincio. Anche perché, se veramente fossero state giuste come afferma il primo cittadino, non avremmo un buco nelle casse comunali di ben 78 milioni di euro.
Generalmente le scelte giuste per la città sono quelle che portano denaro nelle casse ed evitano voragini non il contrario.
Il termine democrazia, poi, deriva dal greco ????? (démos) popolo e ?????? (cràtos) potere, e significa “governo del popolo” e a Civitavecchia a tutto assistiamo fuorché al governo del popolo. Piuttosto possiamo parlare di governo dei soliti noti, dall’una e dall’altra parte. Solo che stavolta assistiamo a una sorta di maggioranza “bulgara”. Vorrei sperare che, non essendo a Sofia, non ci sia nemmeno Zivkov (il dittatore comunista della Bulgaria ai tempi della guerra fredda, per i più giovani che non lo sanno).
Credo anche che Moscherini abbia ragione quando afferma che “… la crisi finanziaria globale internazionale che purtroppo sta colpendo Civitavecchia come il resto d’Italia e d’Europa, va affrontata con intelligenza, senza preconcetti, avendo di mira solo e soltanto il benessere della collettività….”, peccato che si predica bene ma si razzola male. E lo dimostra ogni giorno che passa. Possibile che solo lui e la sua giunta siano bravi, belli, buoni mentre tutti gli altri, che ormai sono la stragrande maggioranza della città, sono stolti e ciechi o arrivisti e arruffoni? Se eravamo nella Bulgaria di oltre Cortina probabilmente sì. Ma qui siamo in Italia, nel cuore del Mediterraneo e Muri e Cortine di ferro sono crollati da un pezzo. Eppure, a mio modestissimo parere, come scriveva Leo Longanesi, a Civitavecchia “Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi”.
Facile guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non vedere la trave che si ha nel proprio occhio. Ed è per questo che mi pare anche inutile fare l’elenco di tutte le imposizioni e di tutte le assurdità perpetrate da questa giunta in 4 anni di governo, ormai è storia risaputa. Altro che risanamento della città e dei suoi debiti….
Stefano Schiavi – Fli Civitavecchia