CIVITAVECCHIA – I Sindacati confederali bocciano i Piani socio sanitari di zona. Con una lettera inviata al Primo cittadini i segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil esprimono infatti il loro giudizio estremamente critico sia sul metodo che nel merito dei Piani. “Un metodo – affermano Caiazza, Di Marco e Barbera – segnato dall’assenza di quella concreta e corretta ‘concertazione’ con le parti sociali prevista dalla normativa regionale vigente”, mentre nel merito “i Piani che ci sono stati descritti, stratificati e ripetuti negli anni, con poche e marginali modifiche, si configurano non più come un momento strategico di ‘programmazione per la gestione delle politiche socio-sanitarie e assistenziali’ bensì in termini di servizi strutturati, dedicati con risorse modeste ed insufficienti, ad affrontare specifiche e peculiari emergenze”.
“Non vi sono quindi le condizioni per condividere i Piani – proseguono i tre segretari – anche se, responsabilmente, ci rendiamo conto delle ricadute che una nostra eventuale non sottoscrizione può determinare, in ragione del blocco dei fondi, come previsto dalle norme in vigore, e la conseguente paralisi dei servizi che provocherebbe un danno enorme per i fruitori delle prestazioni e sull’occupazione degli operatori del settore sociale”.
Per questi motivi, in ragione del poco tempo a disposizione in vista della scadenza del 15 ottobre per licenziare i Piani, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Sindaco di essere messi nella condizione di poterli sottoscrivere accogliendo le loro due principali proposte: ridefinire gli interventi e gli stanziamenti per affrontare il “disagio e la disgregazione giovanile”, gli aspetti connessi all’accoglienza e all’integrazione degli immigrati e il contrasto alla povertà; costituire un Tavolo Permanente di concertazione sulle politiche socio-sanitarie e assistenziali del Distretto.
“E’ del tutto evidente – concludono i tre segretari – che se neppure queste nostre richieste verranno accolte la responsabilità, dell’eventuale blocco dei fondi, ricadrà per intero sul Sindaco di Civitavecchia. Se questo dovesse avvenire, ora per allora, rispetto all’eventuale paralisi dei servizi, annunciamo uno scontro sociale pesantissimo in difesa dei diritti alle prestazioni sociali dei cittadini e dell’occupazione degli operatori del settore”.